I risultati del pomeriggio, nei minuti finali dei match di Napoli e Firenze, hanno trasformato quella che sembrava essere una giornata favorevole, in un passaggio capitale della stagione dei rossoneri. Un 2013 senza sconfitte, una rimonta strepitosa, alla mera prova dei numeri, ora sembrano non contano quasi più nulla, il secondo posto del Napoli è lontano ben 7 punti, il terzo posto, l’ultimo utile per accedere ai preliminari di Champions League, è di nuovo in pericolo, con i viola che si sono portati ad una sola lunghezza di svantaggio e , per giunta, con il vantaggio degli scontri diretti. In uno Juventus Stadium, esaurito come sempre nella sua recente storia, i rossoneri, dopo gli ultimi impacci con Fiorentina e Napoli, sono chiamati a far punti per non buttare alle ortiche il lavoro di mesi.
Squadre che si presentano nelle formazioni annunciate.
Juventus (3-5-1-1): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner (36′ st Padoin), Vidal, Pirlo, Pogba, Asamoah (47′ st Peluso); Marchisio; Vucinic (45′ st Quagliarella). A disp.: Storari, Rubinho, Caceres, Peluso, De Ceglie, Marrone, Giaccherini, Isla, Bendtner, Matri. All.: Conte.
Milan (4-3-3): Abbiati (14′ Amelia); Abate, Zapata, Mexes, Constant; Montolivo, Ambrosini (1′ st Muntari), Boateng; Robinho (25′ st Bojan), Pazzini, El Shaarawy. A disp.: Narduzzo, Bonera, Yepes, Zaccardo, Antonini, De Sciglio, Traoré, Nocerino, Niang. All.: Allegri.
Arbitro: Banti.
Si comincia con il Milan che prova ad aggredire l’avversario e a fare la partita, la palla scorre veloce ed i rossoneri si fanno subito vedere in avanti con Robinho che calcia senza trovare la porta. La Juventus non sta certo a guardare e aspetta per ripartire veloce, gli spazi però sono ristretti e si faticano a trovare le giocate giuste, ci prova El Shaarawy dal limite, para senza patemi Buffon.
Al 7′ una leggerezza di Robinho, nei pressi dell’area rossonera, regala una punizione dal limite ai bianconeri, batte Pirlo che trova una deviazione in barriera, Abbiati, che già si era mosso a destra, è costretto ad un improvviso e ruvido cambio di direzione, con un colpo di reni strepitoso riesce a mettere la mano sulla traiettoria e a deviare in corner, il mezzo miracolo gli costa però un infortunio muscolare e, al 14′, è costretto a lasciare il campo per Amelia.
La partita vive ora di momenti estemporanei, le squadre sono aggressive e non riescono a trovare gli spazi per innescare le punte, ci prova in acrobazia Pogba, la rovesciata è spettacolare, la sfera però si perde alta. Il Milan fa del possesso palla la sua arma, ma raramente riesce a rendersi pericoloso, un guizzo di Robinho a metà tempo spaventa Buffon, la sfera, deviata sotto misura, finisce sull’esterno della rete.
Dagli spogliatoi non rientra Ambrosini, infortunato, al suo posto in campo Muntari, se possibile la partita è ancor più insipida e brutta che nel primo tempo, le squadre faticano a fare circolazione di palla, gli errori si susseguono da una parte e dall’altra, dopo un tiro senza pretese di Mexes, che Buffon controlla in totale sicurezza, dal nulla si materializza l’episodio che decide match e, forse, campionato.
Un innocuo spiovente verso l’area viene mal giudicato da Abate che non va a intervenire e si fa superare dalla sfera su cui si avventa Asamoah, Amelia, a sua volta, sconsideratamente, va a chiudere quasi sulla linea di fondo, travolgendo il ghanese, Banti non può che assegnare il penalty, Vidal trasforma con un tiro preciso che si insacca sotto l’incrocio dei pali, 1-0 e J-Stadium in delirio.
I rossoneri risentono della mazzata uscendo per una decina di minuti dal match, la Juve ha dunque gioco facile nel controllare il match sfiorando il raddoppio con un tiro di Vucinic deviato da un difensore. Esce, finalmente, il solito inconcludente Robinho, al suo posto entra Bojan Krkic.
I rossoneri rientrano nel match e provano a farsi vedere con più continuità dalle parti di Buffon, ma lo fanno solo con tiri da lontano di Muntari e Montolivo. Il tempo corre via veloce come i tre punti che finiscono, al triplice fischio di Banti, nelle tasche della Juve. L’impressione finale è quella di una partita che ha ampiamente deluso le aspettative ed in cui le due contendenti hanno offerto il lato meno bello di sè, insomma la classica sfida da 0-0 decisa da un episodio, per giunta sciagurato!
I bianconeri vincono ancora e lo fanno senza sforzo e senza grandi meriti, dopo un incontro giocato con grande attenzione e serenità, e con un atteggiamento sornione limitandosi ad attendere l’avversario colpendolo poi nell’unica occasione avuta, gentilmente regalata dagli avversari, ora al secondo scudetto consecutivo mancano appena 4 punti.
Che dire del Milan? I timori della vigilia si sono realizzati, la squadra, dopo la grande rimonta, pare sulle ginocchia, mentalmente e fisicamente scarica, con troppi uomini poco brillanti e le solite, note, deficienze, un centrocampo mai propositivo, se non nei piedi sapienti di Montolivo, una difesa, che pur attenta e concentrata, commette la solita ‘sciocchezza’ di rito, ed un attacco che, in questo momento, pare davvero spuntato.
Con questi chiari di luna, e la Fiorentina ad un sol punto, c’è da iniziare a temere per il proseguo della corsa alla Champions, l’unica speranza è che il rientro di Balotelli porti freschezza e concretezza sotto la altrui porta…
[Giuseppe Floriano Bonanno – Fonte: www.ilveromilanista.it]