C’è chi all’Inter ha detto “no” ieri e non se ne pente e chi deve dire “no” oggi e si mangia le mani. Pavel Nedved e Claudio Marchisio, esponenti di spicco tra passato, presente e futuro di una Juve che viaggia verso il “derby d’Italia” di sabato prossimo.
Chissà da quale versante l’avrebbe osservato, il Pallone d’oro ceco, se avesse ceduto alle lusinghe nerazzurre, sul finire delle sua carriera. Dubbio che c’è, come non c’è invece un suo rimorso. «Non mi sono per niente pentito di aver detto “no” all’Inter – l’esternazione di Nedved – Certo, mi fece molto piacere quando sia Mourinho che Moratti mi volessero, dopo la mia ultima stagione da calciatore, ritenendo che io potessi essere ancora utile a loro, ma sono molto contento di aver fatto questa scelta perché non avrei potuto indossare un’altra maglia».
Stesso destino che l’attuale membro del cda bianconero vede riservato ad un suo ex compagno: «Non vedo una Juve senza Gigi: lui ha trascorso tanti anni qui, gli anni migliori della sua carriera, perciò sarà sempre uno di noi, un club di cui ha fatto la storia».
Senza, però, garantirsi protezione da attacchi: «Ho visto che ogni tanto viene criticato, però io l’ho sempre ritenuto il numero uno in assoluto al mondo e devo dire che lui conferma sempre questo mio giudizio – l’autorevole difesa del ceco –
Gigi ha ancora tanto da dare e lo sta dimostrando dal campo. Io ho visto tantissimi grandi portieri durante la mia carriera, tipo Marchegiani, Peruzzi, Cech, ma devo dire che Buffon ha veramente qualcosa in più nel leggere dove arriverà un tiro e quindi nel muoversi con anticipo. Quando ho giocato e vinto con lui, provavo la sensazione di potermi permettere qualche errore, tanto poi arrivava Gigi a salvare tutto».
Considerazione condivisa certamente da tutti gli attuali compagni del portierone della Nazionale, Marchisio compreso. Marchisio che, costretto dall’infortunio muscolare patito durante la Supercoppa, gioca la sfida con l’Inter da fuori: «Battere i nerazzurri così presto sarebbe un bel colpo – ha dichiarato il centrocampista bianconero -Sono curioso di vedere la nuova Inter, che non avrà distrazioni europee. Però, io non reputo giusto fare paragoni con la prima Juve di Conte: noi quell’anno abbiamo fatto una stagione straordinaria, culminata con un grande Scudetto. Lo auguro all’Inter, ma per me quella è stata un’esperienza irripetibile».
Spera non si ripeta pure l’esito del primo incontro della scorsa stagione, quando i nerazzurri sconfissero l’imbattibile Juve allo Stadium, il “Principino”: «L’Inter ci ha sempre messo in difficoltà. Quest’anno, poi, ha un allenatore nuovo e, visto l’ottimo inizio di campionato, mi aspetto una squadra molto agguerrita».
Non che Pirlo e compagni lo saranno di meno. La sfida, del resto, garantisce da sé stimoli importanti: «È sempre stata una gara particolare, quella con l’Inter – ha ricordato Nedved – A tutti gli juventini scatta qualcosina in più contro l’Inter».
Specie dopo i fatti del 2006.
Sulla questione Scudetti, pochi dubbi per la “Furia ceca”: «Noi sentiamo di avere 31 titoli, perché abbiamo lavorato, abbiamo sudato e abbiamo vinto. Poi, ci sono altri che sicuramente la pensano diversamente. Comunque, finché si rimarrà sulle battute sportive, è giusto così».
Senza sfociare in toni esasperati: che bello sarebbe!
[Giuseppe Piegari – Fonte: www.goalnews24.it]