Tutti concentrati sugli attacchi e le notizie vengono dalla difesa. Mentre a Napoli arrivano rinforzi, la Juve perde due pezzi: Chiellini e Caceres non ci saranno domani sera. Cause diverse impediranno ai due uomini di Conte di prendere parte alla sfida dello Stadium: il toscano ha accusato una elongazione muscolare nell’allenamento del venerdì, l’uruguaiano è stato commesso alla sua Nazionale chiamata a preparare lo spareggio per i Mondiali. Soluzione obbligata, quindi, per il tecnico salentino: Barzagli-Bonucci-Ogbonna.
Dietro di loro, ovviamente, Gigi Buffon. Che sia augura di passare una bella serata: «Come finirà? I veggenti stanno a Medjugorje, però ho tante speranze. Sento di poter passare un’altra serata felice».
Di sicuro, è serata di valore: «Il prestigio della sfida, dopo i duelli tra Maradona e Platini, si era un po’ perduto. É tornata a essere una partita di cartello dalla stagione di serie B. In pochi anni, ci siamo ritrovati a lottare ai vertici e questo è un bellissimo omaggio alla programmazione». Scontato il riconoscimento a quanto fatto dalla famiglia Agnelli, non banale il plauso «al presidente De Laurentiis, sui generis, ma capace di lavorare benissimo. La cessione di Cavani dimostra che investendo si può migliorare: la squadra di Benitez è più forte ed esperta in generale, visto che chi se ne è andato è stato comunque rimpiazzato da un campione che fa la differenza come Higuain».
Dopo Ronaldo, il “Pipita”: ancora un avversario di livello per un Buffon alla ricerca di riscatto dopo le critiche delle scorse settimane. «Bisogna acquisire un certo equilibrio: un giorno ti esaltano, quello dopo ti distruggono – la replica consumata dal capitano – Se non si acquisisse sicurezza, si andrebbe presto in psicoanalisi. Di sicuro quest’anno, fin dalle prime battute, si è cercato di colpire i giocatori più rappresentativi. Basti pensare ai dubbi estivi su Tevez e Llorente, che lavorano come somari dal primo giorno di ritiro e qualcuno voleva brillanti e reattivi dalla prima amichevole. Poi è toccato a Chiellini e Pirlo, quindi è arrivato il mio turno. Qualcosa di nostro ci abbiamo messo, ma si parla di calciatori che venivano da una stagione impegnativa e stressante, culminata nella Confederations».
Fatto sta che, a differenza delle ultime due stagioni, la Juve non è in vetta, dove invece c’è la Roma: «Così in alto non me l’aspettavo, ma neanche loro stessi e nemmeno il più ottimista dei tifosi giallorossi. Il cammino della squadra capitolina fa capire cosa vogliono dire voglia di riscatto, motivazione, spirito di squadre e coesione. La Roma è prima con merito: ho sentito spesso dire che in molte occasioni è stata fortunata, ma io penso esista una predisposizione ad attirare la buona o la cattiva sorte. E loro sono convinti di ciò che fanno. Sarà rivale fino in fondo, di sicuro non è una meteora».
Poi la Juve, poi il Napoli, ma non solo: «Ho troppo rispetto e stima di Inter e Fiorentina per ritenerle già tagliate fuori. Il Milan? Così in basso fa impressione, ma anche l’anno scorso non sono partiti benissimo e hanno avuto la forza di ribaltare i pronostici».
Non sarà corsa a 3 per Buffon, non lo sarà manco per Quagliarella. «Siamo a inizio novembre, il campionato è ancora lungo ed è bellissimo – la riflessione dell’attaccante – A me piace tantissimo come gioca la Fiorentina, una squadra che può dare fastidio, così come l’Inter che non ha le coppe. La Roma sta facendo qualcosa di straordinario e merita tutti i punti che ha conquistato, mentre noi e il Napoli siamo dietro a rincorrere: credo che si deciderà tutto nel rush finale».
Però, secondo la punta stabiese, la Juve deve «cercare di limitare alcuni errori, che, più che di squadra, sono errori individuali: l’attaccante può sbagliare un gol a un metro dalla porta e un difensore può sbagliare un intervento. Se miglioreremo quello, potremo toglierci delle gran belle soddisfazioni. I risultati finora comunque ci stanno dando ragione, perché siamo in corsa ovunque: ora dipende da noi».
Domani dipenderà da lui probabilmente nella ripresa: «Affronto il Napoli da ex da due-tre anni a questa parte ed è sempre una partita speciale, come tutte quelle contro le mie ex squadre. Conservo dei bellissimi ricordi di ogni posto in cui sono stato. Mi auguro sia una bella partita, anche per i tifosi, per chi viene allo stadio».
Quagliarella moderato. Domani servirà la versione “folle” da gara.
[Giuseppe Piegari – Fonte: www.goalnews24.eu]