«Quando ci sono errori molto chiari, spiace – il commento del presidente Fiat – Ma non è colpa nostra, così come non è nostra abitudine lamentarci, nel caso di decisioni a noi sfavorevoli». “La rete di Paloschi? Dal campo mi era sembrata regolare – ha ammesso Barzagli – Dispiace per la squadra di Sannino, ma certi errori possono capitare».
Come quelli, andati in secondo piano in virtù del risultato finale positivo, in cui è incappato Gigi Buffon. Che, per sua stessa ammissione, poteva fare di più. Credo che ognuno di noi potesse fare qualcosa di meglio, compreso il sottoscritto – il “mea culpa” del capitano – Devo stare molto più attento, più sul pezzo e fornire delle prestazioni da Buffon. Visto che siamo all’inizio della stagione, comunque, ci può stare: fa parte di un percorso che deve tornare a essere ottimale e certo come negli altri anni».
Magari evitando di subire reti al primo tiro in porta, per non partire così sempre ad handicap come nelle ultime quattro partite. «Ultimamente siamo andati sotto troppe volte: dovremmo cercare di evitare di prendere certi gol, perché poi non è facile recuperare», il pensiero di Barzagli comune a molti. A partire proprio da Buffon: «Sarebbe meglio partire in vantaggio, ma a onor del vero, nelle ultime 3-4 partite, al primo e unico tiro in porta abbiamo preso gol. I motivi sono un po’ frutto del caso e delle situazioni contingenti che si vengono a creare, ma ci sono stati anche errori di reparto e dei singoli». Concorde Quagliarella: «Al primo tiro in porta veniamo sistematicamente puniti. Certo, ci mettiamo anche del nostro, ma adesso dobbiamo invertire la rotta».
La convinzione c’è tutta: «Abbiamo una squadra forte – ha detto, infatti, Elkann, rincuorato dai nuovi arrivi davanti – Llorente è una grande sorpresa e Tevez un grande numero 10: loro due mi danno molto conforto». Come la danno ai tifosi, le parole di Marotta e Conte sul presunto caso Pirlo, scoppiato dopo la sostituzione col Verona, poi spunto per la nuova regola sulla permanenza obbligatoria in panchina. «Andrea non ha commesso nulla di trascendentale e Antonio ha semplicemente ricordato che la squadra è una comunità con delle regole», l’acqua sul fuoco del direttore generale. «Andrea non sarà mai un problema, semmai la soluzione dei problemi», la chiusura del tecnico. Per entrambi, si tratta di “Andrea” e non di Pirlo: al di là delle parole di rito o meno, in questo tono confidenziale la fine della discussione. Almeno per adesso.
[Giuseppe Piegari – Fonte: www.goalnews24.it]
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