Juventus-Pescara 2-1: il Delfino resiste per 60 minuti grazie a Pelizzoli

Solita Juve, che in campionato non sa che vincere, anche quando, come con il Pescara, non ruba gli occhi e tiene in vita fino alla fine l’avversario nettamente inferiore. Solito Vucinic, che sbaglia l’imperdonabile e poi si redime a suo modo, con una doppietta pesantissima.

«Voglio vedere la bava alla bocca»: Conte è stato accontentato ben presto, il tempo di dare un’occhiata allo Stadium pieno alla luce del tiepido pomeriggio torinese ed i suoi giocatori hanno iniziato a martellare la difesa abruzzese.

«Pensate a divertirvi»: di conseguenza, le parole del collega Bucchi sono rimaste tali, perché il Pescara ha retto senza affanno i primi dieci minuti, poi è scomparso.

Per i biancazzurri è rimasto in campo solo Pellizzoli, superlativo in diverse occasioni: il portiere ex Roma ha negato la gioia a Giaccherini (girata al volo su cross di Lichtsteiner al 12′) e Giovinco (tocco ribattuto dopo un dribbling pregevole nell’ingresso in area al 15′), ostacolato i tentativi di Vucinic (22′) e Vidal (25′). Il gol bianconero sembrava lì da venire, questione di minuti.

Invece, la corsa della Juve ha subìto una brusca frenata alla mezz’ora, quando Giovinco ha abbandonato il campo orizzontalmente, con le mani sulla faccia per il dolore al ginocchio destro: forse solo una forte contusione, forse una leggera distorsione al collaterale, di sicuro la “Formica atomica” ha lasciato spazio a Quagliarella. Passato il momento di silenzio, la squadra di Conte ha ripreso a farsi pericolosa, ripresentandosi a ridosso dell’area pescarese.

Se Giaccherini ha ciccato il pallone servitogli da Lichtsteiner, Quagliarella non ha sprecato il primo utile capitatogli sui piedi: diagonale e palo interno, solo grazie alla decisiva deviazione ancora dell’ottimo Pellizzoli. Che si è superato al 43′, quando a mano aperta ha neutralizzato un tiro dalla distanza ben angolato sempre dal vivace Giaccherini.

Non è cambiato il canovaccio nella ripresa e non è cambiata neppure l’abitudine di Vucinic, puntualmente apatico nelle occasioni più facili. Clamoroso l’errore del montenegrino al 3′, quando, a porta vuota dopo un rimpallo scaturito da un’iniziativa di Asamoah, è riuscito a sprecare tutto, colpendo in maniera fiacca. Tutto un diverso atteggiamento per Quagliarella, che al 7′ ha tentato il gran gol con una acrobazia d’esterno per certi versi simile alla celebre rete di Del Piero contro la Fiorentina, ma ancora una volta Pellizzoli ha risposto “presente”, alzando in angolo. Solo con un’invenzione la Juve poteva sbloccare una partita che, col passare dei minuti e con il crescere degli errori per impazienza, pareva sempre più stregata.

Ed il colpo di genio, assente Pirlo che ha la precedenza di calcio, è giunto su un calcio di punizione conquistato da Pogba. Schema riuscito: Giaccherini ha cercato Vucinic che con un tocco di prima ha liberato Vidal, trattenuto palesemente da Rizzo. Rigore ed espulsione. La gara è finita lì, perché il montenegrino ha realizzato dal dischetto (con tanto di spogliarello anomalo: via i pantaloncini, comunque “giallo”) e poi ha subito raddoppiato, aggirando un avversario e freddando un Pellizzoli tornato sulla terra.

C’è stato tempo solo per la colorita accoglienza di Conte al suo attaccante indisponente ma decisivo (Matri al suo posto) e per la soddisfazione di Cascione, che ha sorpreso tutti con una parabola micidiale e confermato la sua regola: due gol in stagione, entrambi alla Juve. Che, superato il finale in apprensione (parata non facilissima di Storari su Sculli), ha centrato l’ennesima vittoria stagionale.
Con il Bayern (a riposo, gli squalificati Barzagli e Chiellini, poi Pirlo, Marchisio e Buffon), servirà però ben altro.

[Giuseppe Piegari – Fonte: www.goalnews24.it]

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