Nessuno ha salutato: l’ultimo giorno di mercato, Vucinic e Quagliarella, l’hanno trascorsa a rifiutare tutte le soluzioni gentilmente proposte loro da Marotta. Niente da fare: passeranno 4 mesi a guardare. Guardare anche Daniel Pablo Osvaldo, che ha svolto le visite mediche ed iniziato a prendere confidenza con un nuovo ambiente, dove, «se Dio vuole, restare molti anni».
Prima ancora dell’ufficializzazione dell’accordo stipulato con il Southampton (prestito gratuito fino a giungo, con maxi-riscatto fissato a 19 milioni e di diritto a “Madama”), sono giunte le smorfie sorridenti dell’attaccante all’ingresso nella Clinica Fornaca e poi le sue parole ad esami atletici superati. «Arrivo in una delle più grandi squadre d’Europa, che da avversario ho sempre trovato devastante – ha dichiarato il centravanti di Buenos Aires – Ora voglio godermela e regalare tante emozioni». Il verbo “volere” usato con cognizione di causa: è stato Osvaldo a volere fortemente la Juve, arrivando ad accettare una riduzione dell’ingaggio.
«Sono molto contento – ha detto, non a caso – É successo tutto così in fretta che ancora non ci credo. Il calcio italiano mi mancava: e dire che quando sono andato via ero felice…». Del resto, si allontanava dall’ambiente romano, dove si sentiva ormai di troppo: «Dite che per me, ex giallorosso, sfidare la Roma sarà una motivazione in più? Può essere, ma adesso voglio pensare soltanto alla Juve». Oggi primo allenamento, domani prima volta allo Stadium («Non vedo l’ora di giocarci»).
Per ora, almeno all’inizio, si accomoderà in panchina a guardare Tevez e Llorente. «Alla Juve i grandi giocatori sono benvenuti – ha affermato l’attaccante spagnolo, per nulla preoccupato dell’abbondanza offensiva – La concorrenza stimola, aiuta a migliorare. Io non mi sento un titolarissimo». Però, di fatto, lo è e lo sarà anche nel “derby d’Italia: «Mi hanno detto che è una partita speciale, sia per la Juve che per l’Inter: segnare ai nerazzurri, allora, sarebbe fantastico». Così da prolungare il momento magico e «migliorare a livello di continuità. Il mio obbiettivo è giocare sempre meglio e segnare più gol. Il titolo di capocannoniere? Io penso soprattutto ad aiutare la squadra». Osvaldo, da tutti etichettato come “testa fresca”, farebbe bene a prendere esempio.
[Giuseppe Piegari – Fonte: www.goalnews24.eu]