In Champions è stata quel che è stato, in Italia è sempre Juve. La sfida con il Sassuolo doveva essere quella della rivalsa dopo l’eliminazione europea e lo è stata in tutto: per l’atteggiamento, per la costanza, per il risultato. Ottava vittoria di fila, ottava partita senza subire gol: una prova di testa e cuore. Primo gol di Peluso da bianconero in serie A, prima tripletta di Tevez a Torino, nuovo primato per Buffon (730′ da imbattuto): serata da incorniciare.
Due settimane dopo, ancora nell’inusuale collocazione delle 18:30 (allora per la novità delle curve affidate ai bambini, oggi per il posticipato ritorno da Istanbul), lo Stadium ha dato brutte risposte acustiche (i cori di accompagnamento ai rinvii del portiere, per quanto più flebili, non sono mancati) e belle emozioni visive (la curva colorata dei ragazzini, per quanto in numero minore, non è passata inosservata). Emozioni belle che ha regalato anche l’iniziativa dei giocatori del Sassuolo, che hanno indossato una maglia di sostegno al compagno Acerbi, accusato in un poco chiaro caso di doping.
Assente l’ex difensore del Milan e assente il talentino Berardi (squalificato), Di Francesco ha deciso di fare a meno anche di Zaza e di affidarsi al solo Floro Flores, vertice di uno schieramento accorto, con Missiroli chiamato a fare da collante tra la punta e le due linee bloccate. Assente Pirlo e assente Marchisio (anche lui fermato dal giudice sportivo), Conte ha alla fine scelto di far riprovare ad Asamoah il ruolo di mezzala (già interpretato ad Udine) al fianco di Pogba e Vidal, con Isla a destra e Peluso a sinistra. Ottimo, l’avvio proprio dell’ex atalantino (e presto premiato). Non a caso, dal suo versante partono le azioni migliori dell’inizio bianconero: un tiro alto di Marchisio (2′), un traversone non concretizzato di Isla (12′). Più pericoloso il Sassuolo: una conclusione volante di Longhi (4′) ed un colpo di testa di Kurtic (9′) non hanno impegnato Buffon, ma sforato la porta. Episodi.
Doppio vantaggio, ma Juve non saziata, ma Conte non soddisfatto. Il tecnico ha immediatamente ordinato ai suoi di non fermarsi, Vidal e compagni hanno ben presto applicato il comando. Per poco, infatti, hanno più volte rinviato la terza rete: questione di centimetri per Asamoah (37′), che incredibilmente non ha trovato la porta, liberissimo di colpire di testa in tuffo; questione di bravura di Pegolo per Tevez (punizione deviata al 39′) e per Isla (botta respinta al 40′ dopo un’azione travolgente dell’esterno ghanese). Ma, a lungo compressa, l’onda ha rotto definitivamente gli argini al 44′: pasticcio della difesa neroverde (doppio retropassaggio insensato di Longhi e Marzoratti), evidentemente stordita, ed assist all’”Apache”, che di punta ha superato il portiere in uscita disperata e di piatto ha segnato in tranquillità. Prima doppietta per lui, primo tempo da urlo della Juve.
Chi si aspettava “Madama” serena al controllo nella ripresa, però, è stato ben presto servito: 20″ e Tevez già andava al tiro, sfiorando la porta e sorprendendo lo stesso Conte, arrivato solo poco dopo in panchina. Quasi contemporaneamente, dalla panchina opposta si è alzato Zaza: Di Francesco si è deciso ad inserire una spalla per Floro Flores e gli effetti si sono subito visti. L’ex Ascoli ha prima fatto sporcare i guantoni a Buffon con un diagonale senza pretese (11′), poi lo ha minacciato con una girata violenta ma fuori dallo specchio (13′). Niente di che, ma almeno un timido segno di vita neroverde, tanto basta per far imbestialire Conte e spingere la Juve ancora all’attacco. Tempo pochi minuti ed il frutto è giunto (23′): azione corale, assist di Isla e tocco ravvicinato di Tevez. Tripletta e standing ovation.
Al posto dell’argentino, dentro Quagliarella, che non ha voluto far rimpiangere il compagno uscito tra gli onori dello Stadium: tiro dei suoi da fuori area e palla di poco alta (25′). Poi, solo controllo e qualche sparuto tentativo del Sassuolo alla ricerca del gol della dignità, sfiorato da Masucci (41′) con un colpo di testa soffiato fuori da Buffon. Che protrae la sua striscia da imbattuto, come la Juve la sua da dominatrice.
[Giuseppe Piegari – Fonte: www.goalnews24.eu]