Juventus-Siena: la presentazione, tradizione a favore dei ragazzi di Conte

È un piacevole incontrarsi, per la Juve, quello con il Siena. Lo dice la storia dei precedenti, che sarà pure breve ma decisamente favorevole ai bianconeri di Torino. 15 partite, 12 vittorie, 1 sola sconfitta: non c’è da stupirsi che la Juventus sorrida alla vigilia delle gare con la Robur.

Certo, per Buffon e compagni non c’è da adagiarsi sul cuscino del passato. Perché l’ultima volta, allo Stadium, è finita 0-0, con Sannino abile ad arginare le offensive avversarie; perché la volta precedente, poi, il 3-3 conclusivo era maturato dopo il triplo vantaggio (doppietta di Del Piero), frutto di una rimonta clamorosa su quel che restava di una Juve rabbuiata e guidata da Zaccheroni; perché, soprattutto, il Siena di oggi è un cavallo scosso del Palio che trotta veemente.

 Probabilmente Iachini confermerà, infatti, la formazione che ha schiacciato la Lazio lunedì scorso, con Rosina e Sestu alle spalle del sorprendente Emenghara.

«Emenghara, chi?»: alzi la mano chi non ha guardato perplesso, a sentirsi nominare questo attaccante. Ora, nessuno lo ignora più. Ora, dopo 4 gol in 4 incontri, lo conoscono tutti, come hanno imparato a conoscerlo, loro malgrado, le difese di Inter e Lazio.

Chi affronterà questo ghanese di passaporto svizzero, che percorre i 10 metri di accelerazione in 1,68 secondi e che finora ha il 100% di media realizzativa (4 tiri e 4 reti!)? Sicuramente non Caceres, bloccato da una contrattura alla regione lombare, che avrebbe fatto comodo, vista la sua velocità. Inevitabilmente Peluso, quindi, il più portato alla corsa degli utilizzabili da Conte nel reparto difensivo.

Poi, riposo per Vidal, che tra l’altro accusa un trauma contusivo-distorsivo alla caviglia destra: a centrocampo, quindi, Pogba con il rientro di Marchisio. Qualche maggior dubbio davanti, dove Giovinco dovrebbe esser appoggiato da uno tra Matri e Quagliarella (o, a sorpresa, Anelka?).

Le decisioni, probabilmente, Conte, le prenderà durante l’allenamento allo Stadium: caso eccezionale, per testare la nuova rizzollatura del campo, ricoperto in questi giorni dalla neve. E come fiocchi di neve, di cui la Juve poco vuole curarsi, sono cadute due dichiarazioni eterogenee diffuse nelle ultime ore.

Dalla Sicilia c’è stata la mano tesa di Pulvirenti: «Tutto chiarito con Agnelli – ha detto il presidente del Catania, a chiudere le (tante) polemiche dei mesi addietro, partite con il gol annullato a Bergessio all’andata – Ci siamo incrociati in Lega: tutto bene ma, comunque, sono cose che capitano. Non abbiamo fatto pace perchè non c’è mai stata guerra tra di noi». Sarà.

Dall’Olanda, invece, insinuazioni grevi, firmate (e poi ritirate) da Pellè, attaccante ex Parma, che solo tra i tulipani riesce ad esprimersi: «In Italia ero infelice. A me piace l’onestà e in serie A c’è difficilmente. C’erano molte storie sulle le partite che la Juventus aveva comprato per essere campione. Questo non è il calcio sognavo».

Meglio lasciarlo come un fiocco su un prato verde.

[Giuseppe Piegari – Fonte: www.goalnews24.it]

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