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Juventus: stop per Marchisio, spazio a Pogba

Vinta la Supercoppa, perso Marchisio. L’alba del giorno dopo il trionfo dell’Olimpico ha portato una cattiva nuova alla Juventus: il centrocampista torinese starà fuori almeno un mese, causa lesione di primo e secondo grado al legamento collaterale mediale del ginocchio destro. Retaggio spiacevole, questo, della serata romana, per il resto totalmente positiva. Il “Prinicipino” si è sottoposto agli accertamenti alla clinica Fornaca, lasciata poi con le stampelle, il ginocchio destro protetto da tutore e gli occhi cupi: salterà la prime 4 giornate di campionato, il doppio impegno con la Nazionale ed il debutto in Europa. Non il migliore dei modi per mettersi alle spalle un’estate di voci, dubbi e titoli sul suo addio alla Juventus.

Arrivederci Marchisio, buongiorno Pogba. Centocinquanta secondi dopo esser subentrato proprio a Marchisio, il francese ha lasciato il segno, inaugurando la stagione del gol bianconera. Sarà lui a surrogare il centrocampista azzurro, ma lo si può ancora seriamente definire “sostituto”, il capitano della Francia campione del Mondo undr20?

«Nel weekend il Bayern ha tenuto Robben in panchina e il Chelsea Mata – ha sottolineato Conte – Se vogliamo crescere come squadra, dobbiamo avere delle alternative di grande livello: Paul è in crescita esponenziale, sarà dura tenerlo fuori». Molto dura, con o senza Marchisio, in qualsiasi contesto.

Già, perché Pogba è tipo da non farsi condizionare da nulla, manco da uno stadio per qualche minuto sequestrato da una frangia razzista. «Li abbiamo sentiti, sono degli ignoranti – ha dichiarato il francese, in merito ai beceri cori rivolti a lui, Asamoah ed Ogbonna sul finire della Supercoppa –

Cosa potevo fare? Ero solo contro 30.000 tifosi. Fanno così pur avendo dei neri nella loro squadra: è una mancanza di rispetto anche nei confronti dei loro giocatori. È una situazione spiacevole, ma io gioco, resto concentrato sull’obiettivo». Che è continuare a vincere. «Firmerei per continuare a conquistare quello che abbiamo raccolto in questo biennio», le parole di Conte. Uno che a Tevez «ricorda Ferguson» ed a Lichtsteiner piace perché «grida e richiama anche quando la squadra gioca bene: questo ci esalta».

Difficile che la Juve perda la fame con tale condottiero in panchina.

[Giuseppe Piegari – Fonte: www.goalnews24.it]

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