TORINO – It’s time to be proud. É tempo di essere orgogliosi di questi ragazzi che sono andati vicinissimi alla coronazione di una stagione eccezionale. Sei scudetti di fila, tre Coppe Italia di fila, mai nessuno come loro. Mai nessuno come Chiellini, Barzagli, Bonucci, Buffon, Marchisio e Lichtsteiner. Mancava solo la ciliegina sulla torta, la Champions, ma quella manca ormai da ventun anni e sembra essere maledetta. Da dove deve ricomiciare la Juventus l’anno prossimo?
L’ha confermato dopo la finale di Champions, prima di andare in vacanza firmerà un contratto che lo lega fino al 2020 con la Juventus. Ripartire dal mister è fondamentale perché sa adesso cosa bisogna non fare prima di una finale di Champions. Inoltre è un “anarchico” ed è preciso, tempestivo, puntuale nel riuscire a capire quando è il momento di cambiare qualcosa.
La differenza fra Juventus e Real Madrid stava nella panchina. Perché loro hanno il lusso di tenere fuori gente come Asensio, Pepe, Bale, James Rodríguez, Nacho, Morata, a noi invece gli unici nomi che brillano un po’ di più sono quelli di Marchisio e Benatia, oltre all’infortunato Pjaca, un talentino da scoprire. Bisognerà investire bene quest’estate, rinforzando e appesantendo l’arsenale offensivo che è stato colto impreparato quando il 3-5-2 non ha dato più garanzie. E non smantellare invece l’arsenale difensivo.
Ripartire da Gigi anche quest’anno, un’altra volta ancora. Perché lui merita la Champions più di chiunque altro. Bisognerà entrare con la mentalità dell’altruista, di chi sa di dover fare qualcosa per un signore del calcio che sta per dire addio a questo mondo e che merita questo trofeo. Kiev non è lontana, Gigi quel trofeo lo merita. Più di tutti.
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