C’è chi vuole restare, chi rispetto, chi fiducia. Tre voci animano l’ambiente bianconero, mentre quel che rimane del gruppo, depauperato dei Nazionali, si allena a Vinovo.
In Nazionale, quella azzurra, non pensa di andare (almeno a breve) Antonio Conte. Che da Nyon, dove si è presentato al Forum per gli allenatori organizzato dall’Uefa dopo l’assenza forzata dello scorso anno per squalifica, si è espresso sulle chiacchiere degli ultimo giorni: «Io al posto di Prandelli? Penso che qualcuno mi voglia mandar via dalla Juventus – la replica sorridente del tecnico salentino – Non so quel che succederà dopo il Mondiale in Brasile: chi dovrà prendere le decisioni, le prenderà. Però, secondo me, l’Italia è guidata dall’uomo giusto al posto giusto».
Definizione calzante a pennello pure per lui, del resto: «Quella della Juventus non è una maglia come le altre: bisogna averla indossata, per capire cosa significa. Ed io sono felicissimo di aver avuto questo onore: ho un contratto con la Juve e resto a Torino».
Dove punterà a siglare il tris tricolore, nonostante «vi siano molte squadre altre squadre forti come il Milan o l’Inter, che potrà sfruttare il fatto di non essere impegnata nelle competizioni europee, senza dimenticare le romane ed il Napoli: Benitez è un ottimo allenatore, oltretutto molto simpatico, e sono certo che entrerà rapidamente nel cuore dei napoletani».
Chi già era rispettato e stimato ma da oggi sarà ancora più amato dal popolo bianconero, è Stephan Lichtsteiner. Che gonfia il petto dinanzi alle critiche ricevute dai suoi ex tifosi della Lazio per qualche esultanza di troppo all’uscita dal campo in Supercoppa: «Non si può piacere a tutti, anche perché io gioco per vincere. Sono stato spesso criticato dai media per il mio comportamento, ma questo è il mio modo di stare in campo: non devo scusarmi o giustificarmi per qualsiasi cosa».
Deciso sull’andata sfida con la Lazio, ancora di più sul venturo “derby d’Italia”: «Non è possibile parlare ancora dei due Scudetti revocati alla Juve: quei titoli sono stati conquistati sul campo, la Juventus ha vinto 31 campionati. I tifosi dell’Inter non sono d’accordo? E’ un dato di fatto, non ho intenzione di dilungarmi ulteriormente». Ottima legna per tenere acceso il focolaio dell’annosa questione e per incendiare la passione dei suoi sostenitori.
Un posto nei cuori e nei cori dei tifosi bianconeri, invece, deve ancora conquistarselo Fernando Llorente, per ora solo “Nando” (così lo chiamano dalle parti di Vinovo, ndr) e non “Re Leone”. «Continuate a credere in me – scrive però l’attaccante sulla sua pagina ufficiale di Facebook nel tempo libero tra una seduta ed un’altra, visto che la Spagna ha fatto a meno di lui a questo giro- Grazie a tutti per la fiducia dimostratami: voglio che sappiate che io lavoro giorno dopo giorno per ricambiare la vostra fiducia con grandi momenti di felicità».
La sosta e le mancate convocazioni, occasioni di stimolo e rilancio per gente come lui e Giovinco: oltre alle parole, servono i gol.
[Giuseppe Piegari – Fonte: www.goalnews24.it]