Già come la Juve dominatrice della scorsa stagione (87 punti). Già come la Juve del record di vittorie (28 nel 1949-1950). Ma al carrarmato di Antonio Conte restano ancora 5 partite da giocare. La questione Scudetto è limitata a quando “Madama” se lo cucerà sul petto (possibile già entro aprile, se la Roma dovesse fermarsi contro Fiorentina e Milan), il conto dei record è invece in aggiornamento: c’è quello dei successi casalinghi da migliore (ad ora, 16), quello delle affermazioni complessive (30, Inter post-Calciopoli) da strappare, soprattutto quello dei 100 punti da scrivere.
Se vince pure ad Udine senza dare nemmeno l’aria di impegnarsi più di tanto, del resto, questa Juve può ancora correre fino al traguardo storico. «Era una partita da bollino rosso – ha detto Conte riferendosi alla sfida del “Friuli”- Potevamo perdere punti contro la squadra di Guidolin, ma siamo stati bravi ad affrontare la partita col giusto piglio. Le scelte? Abbiamo deciso di fermare Tevez perché continuava a portarsi dietro questo problema all’adduttore e non faceva bene né a noi né a lui: ora vedremo come stanno lui e Vidal per la prossima partita». Quando non ci saranno Bonucci e Lichtsteiner, andati incontro al giallo da diffida quasi come se lo volessero cercare (il primo con una protesta dalla panchina, il secondo con un’uscita dal campo al rallentatore).
Potrebbe esserci invece ancora Giovinco, che al “Friuli” si è illuminato di nuovo: «Sebastian deve capire che può fare la differenza anche in una squadra come la Juve – ha sottolineato Conte, allenatore-padre – Mi fa piacere perché spesso si è parlato di lui come mio figlio. Ma tutti sono figli miei: difendo sempre i miei calciatori. Loro mi danno sempre il 110% e per loro andrò anche contro i tifosi». Intanto, il tecnico salentino è andato contro il collega Benitez. Nessuna telefonata all’ex guida del Chelsea, vittorioso nella finale di Europa League dell’anno scorso contro il Benfica, prossimo avversario di “Madama”: «Meglio non chiamarlo, visti i suoi precedenti contro squadre portoghesi: lui è uscito col Porto, mi fido di più dei miei collaboratori». Freddura poi rimangiata, con annesse scuse per le polemiche post sconfitta a Napoli: «Benitez è stato corretto e propositivo – ha chiarito alla Rai – Mi sono state riportate male le sue parole».
Basterà ad evitare ulteriori repliche, questa marcia indietro?
[Giuseppe Piegari – Fonte: www.goalnews24.eu]