In attesa di vedere se si avvererà l’effetto-Rizzoli al “Franchi”, Conte ha risposto per la UEFA ad alcune domande sul “Bernabeu”, dove mercoledì la sua Juve sarà chiamata ad «una prova molto importante, contro una squadra che, per tradizione e investimenti, ambisce alla conquista della sua decima Champions League». Quindi, «sarà una bella sfida, prima a Madrid e poi allo Stadium, un modo per vedere se la nostra crescita sta continuando».
Crescita attestatasi un’edizione fa all’altezza delle prime otto: ora bisognerà provare ad arrampicarsi più su. «L’anno scorso, prima dei quarti di finale contro il Bayern Monaco, ero curioso di capire a che punto ci trovavamo del nostro percorso di crescita – la riflessione di Conte – Adesso abbiamo un anno in più di esperienza, un fatto importante per tanti calciatori che nel 2012 debuttavano in Champions League».
Voglia di dimostrare l’accresciuta intraprendenza europea, condita dal fascino che porta affrontare i “Blancos”, ma non caricata da rivalità sulle panchine. Conte ritroverà Ancelotti, suo allenatore dal 1998 al 2001, e ci saranno solo abbracci: «Sono passati tanti anni da quando Carlo mi ha allenato – ha ricordato l’ex capitano bianconero – Con lui, ho trascorso due stagioni molto belle e intense. Ritrovarci, tecnico contro tecnico, purtroppo significa anche che stiamo invecchiando». Ma il tempo non passa per chi nutre di vittorie la sua giovinezza interiore.
[Giuseppe Piegari – Fonte: www.goalnews24.it]
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