Si è conclusa nel weekend la Venice Karate Youth League: ottima la prestazione degli azzurri, che hanno portato a casa 32 medaglie
Si è appena conclusa la Karate Venice Youth League, in scena a Jesolo dal 4 all’8 dicembre. Quest’anno si è battuto il record di sempre di club iscritti: 921, provenienti da 81 nazioni. In tutto, gli atleti in gara sono stati 4.108, guidati da 908 allenatori. A controllare l’andamento delle gare 122 arbitri. Neanche il tempo di concludere la manifestazione e già sono state annunciate le date per il 2025: la Karate Venice Youth League tornerà in scena a Jesolo dal 4 al 7 dicembre 2025. Ottima la prestazione degli azzurri (erano 869 a vestire la maglia italiana): gli italiani hanno portato a casa 32 medaglie tra kata e kumite U21, Junior, Cadets e U14. Un vero e proprio record.
Ad accompagnare questa variopinta schiera di amanti del karate anche parenti e amici, si stima che in tutto siano state oltre diecimila persone. Ad ottobre, durante i mondiali giovanili, svoltisi per la prima volta in Italia, il settore alberghiero ha fatturato 2,2 milioni di euro per merito dell’evento, cifre a cui si somma l’indotto per il territorio, i negozi e la ristorazione. L’organizzazione ha stimato almeno quattro milioni di fatturato indotto grazie alla manifestazione. Cifre che sono raddoppiate durante il weekend dell’Immacolata, portando la stima complessiva dell’indotto per la città di Jesolo a otto milioni di euro grazie all’autunno del karate giovanile.
Merito di un’organizzazione sempre impeccabile. Jesolo infatti è diventata capitale del tatami giovanile a livello mondiale grazie a Multisport Veneto, società nata nel 2016 come braccio operativo di Asi Karate Veneto Centro Karate Noale, associazione fondata nel 1974, affiliata alla Fijlkam, Federazione ufficiale del Karate italiano, e all’Asi, ente di promozione sportiva più grande in Italia, per far fronte a tutti gli aspetti organizzativi di eventi sportivi in generale e della Youth League in particolare. Asi Karate Veneto è presieduta dal Maestro Vladi Vardiero e dal 1990 è punto di riferimento internazionale per l’organizzazione di eventi di questo genere.
“Tra atleti, arbitri, accompagnatori, amici e curiosi il centro di Jesolo è stato invaso da una popolazione globale, moltissimi giovani che in futuro torneranno ad ammirare il litorale”, dichiara Vladi Vardiero, presidente del comitato organizzatore dell’evento. “Abbiamo stimato che grazie a queste due competizioni tra ottobre e dicembre siano passate per Jesolo almeno ventimila persone, la metà delle quali ha dormito per giorni interi. Come Multisport Veneto abbiamo un bilancio di 8 eventi organizzati dal 2016, con esclusione solo dell’anno del Covid, che ci hanno permesso di far gareggiare circa venticinquemila atleti. L’evento sportivo però non si limita a consegnare medaglie, è anche utile per promuovere atteggiamenti e stili di vita sostenibili. La grande presenza di pubblico sugli spalti, la passione delle persone del luogo e di tutti gli appassionati di questo meraviglioso sport ci ha commosso. Sono stati giorni indimenticabili, che siamo stati felici di consacrare ai valori dell’ecosostenibilità e dell’inclusività con tutte le varie iniziative che abbiamo intrapreso durante l’evento”.
Ricordiamo che per perseguire l’obiettivo di ridurre l’impatto dell’utilizzo della plastica durante i campionati giovanili di karate sono state installate delle aree per la distribuzione dell’acqua. Sono inoltre state create delle isole per la raccolta e il corretto riciclaggio dei rifiuti. Dal punto di vista logistico, è stato gestito un servizio di transfer centralizzato per ottimizzare gli spostamenti valorizzando i veicoli 100% elettrici. I tatami utilizzati erano per il 20% prodotti da materiale riciclato. Infine, il merchandising dell’evento, fornito dallo sponsor tecnico Adidas, è stato prodotto in tessuto riciclato.
La società organizzatrice Multisport Veneto Srl SD sta intanto lavorando anche ad un’altra iniziativa, la piantumazione di 60 alberi a Lio Piccolo, località di Cavallino-Treporti, a Venezia. Il progetto è stato realizzato in collaborazione con Etifor, società di consulenza ambientale, nata come spin-off dell’Università di Padova.