FRESCHEZZA – A Nicosia, Petkovic sceglie di non schierare titolare Perea, che aveva collezionato 90 minuti completi nelle ultime tre gare con Atalanta, Fiorentina e Trabzonspor. Il ds Tare ha puntato molto sull’attaccante colombiano, che con il suo pressing offensivo si rende un elemento di spicco e indispensabile per la Lazio. Indispensabile soprattutto quando Klose e Floccari sono o soltanto sembrano assenti. Brayan Perea si è imposta come l’alternativa principale al tedesco, sorpassando Floccari. E le sue prestazioni di qualità hanno anche velocemente sfumare i rimpianti dei tifosi per la cessione di Kozak.
DINAMISMO – Quello di Onazi: che sia ormai da considerare tra le fondamenta della Lazio di Petkovic è evidente osservando la prestazione biancoceleste nella gara contro l’Apollon. Dinamismo, rapidità, in confronto a Gonzalez, in evidente difficoltà atletica, con Onazi c’è da rifarsi gli occhi. Il nigeriano non si è mai fermato: a dicembre compierà appena 21 anni, una vittoria della Coppa d’Africa e una crescita atletica che non si è mai arrestata ne dia cenni di farlo. Gli ultimi 15 minuti e il Neo GSP di Nicosia è stato palcoscenico anche per il più atteso (dai tifosi) tra i baby talenti in maglia biancoceleste: Felipe Anderson. Non ha risolto la partita, non c’è stato il tempo, ma c’ha provato a scuotere la sua squadra. Bisogna dare tempo all’ex Santos: dopo un infortunio piuttosto serio, ha ricominciato un allenamento consistente solo a metà settembre, dopo 4 mesi fermo.
[Laura Castellani – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]
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