IL CALCIO SCOMMMESSE E BRENO – Ieri il terremoto del calcioscommesse a scuotere con violenza il calcio italiano. La Lazio trema in prima persona, il suo vice capitano Stefano Mauri rischia e con lui – seppur indirettamente – la società stessa. Una Lazio già scossa dall’addio alla panchina di Edy Reja e ancora alla ricerca del suo sostituto: “Sto seguendo gli avvenimenti di Roma, sto cercando di capire quale sarà il nuovo tecnico per la prossima stagione. Per quanto riguarda l’arresto di Mauri non posso dire nulla, l’ho appreso dai media ma non posso commentare perchè non conosco i dettagli”. Dagli scandali al mercato, eppur si muove. La Lazio continua a sondare il terreno per costruire la squadra della prossima stagione.
Sembra manchi solo l’ufficialità per Ederson, mentre per Breno il club capitolino resta in attesa di conoscere l’esito del processo contro il brasiliano. Klose conosce bene il difensore, sono stati compagni di squadra ai tempi del Bayern Monaco: “È il miglior difensore con cui abbia giocato. Ha tutto: è completo, veloce nei contrasti, forte nel gioco aereo. E’ ancora molto giovane ma ha già avuto a che fare con ottimi allenatori, per la Lazio sarebbe un gran rinforzo”. Ma al momento la testa è solo all’Europeo, Klose non pensa ad altro, è il suo ultimo treno per entrare nella storia del calcio tedesco: “Penso solo alla Nazionale e alla prima partita con il Portogallo, voglio fare la mia migliore prestazione”.
IL RITIRO IN FRANCIA E I RICORDI D’INFANZIA – Nel ritiro adesso si sono aggregati anche i giocatori del Bayern Monaco, elemento fondamentale per fare bene: «Sicuramente è molto importante. Adesso il lavoro è collettivo e possiamo rifinire tutto. La cosa fondamentale è che siamo tutti insieme, con tutta la squadra e che l’intero gruppo stia facendo bene». Il ritiro si tiene a Tourettes, nel sud della Francia, un posto che Miro ha già conosciusto da bambino: «Ho vissuto alcuni anni in Francia quando ero bambino, ma non qui. Eravamo in Polonia, poi sono venuto in Francia per tornare in Polonia e infine mi sono trasferito in Germania. Il francese era la mia prima lingua. Potevo parlare solo francese, ma poi abbiamo parlato solo il polacco in casa, dopo di ché ho imparato anche il tedesco e il francese piano piano è andato via». Sempre in Francia ha giocato anche il padre di Klose, che da professionista ha militato nell’Auxerre. Tuttavia sono pochi i ricordi di quell’epoca: «Non molti sinceramente. Vivevo a Chalon-sur-Saone, ricordo che a volte guardavo le partite di mio padre. Ricordo ancora il grattacielo dove abbiamo alloggiato. Subito dietro c’era un giardino di bambini, ma non ricordo altri dettagli. È passato molto tempo».
LA CITTÀ ETERNA E GLI EUROPEI – Adesso la sua vita è a Roma, e il bilancio del suo primo anno in Italia è sicuramente positivo: «Tutto è andato come avevo immaginato. È stato tutto perfetto per la mia famiglia, ci sentiamo tutti molto bene. L’unica cosa di cui sono dispiaciuto sono gli infortuni. Mi avrebbe fatto piacere giocare una o due partite in più, ma purtroppo sono stato fermato da degli infortuni muscolari. Tuttavia sono cose che fanno parte del calcio». A Roma è diventato un vero e proprio idolo, considerazione che contrasta con la sua personalità molto umile: «Non mi dispiace. A Monaco di Baviera già mi capitava, è qualcosa che non mi appartiene ma non mi cambia. Ho imparato a giudicare le cose realisticamente». Adesso la mente va ovviamente agli Europei nella sua Polonia: «Il Paese attende con impazienza, i tifosi sosterranno la squadra polacca con grande entusiasmo. Credo che sarà un grande torneo. I miei obiettivi? Ho segnato nelle ultime due manifestazioni e vorrei superare questo record. Come squadra poi vogliamo arrivare più lontano possibile. È il mio sesto torneo, ho una certa esperienza. So quello che dobbiamo fare per fare bene. Abbiamo gettato le basi della preparazioni, ora è il momento di concentrarsi».
[Giorgia Baldinacci – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]
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