Klose e l’Inter, una vera ossessione. Miro ai nerazzurri non ha mai segnato, avrebbe voluto farlo quel 22 maggio del 2010 quando Van Gaal decise di tenerlo in panchina per un’ora prima di sganciarlo: troppo tardi, però, perché dall’altra parte c’era un Milito scatenato, capace di siglare una doppietta storica e consegnare a Mourinho il “Triplete”. Per Miro e Diego, in due anni, sono cambiate molte cose. Il Panzer ha deciso di lasciare Monaco, voglioso di una nuova esperienza capace di rilanciarlo.
Il Principe, invece, dopo un anno e mezzo di oblio calcistico è tornato a segnare a ritmi impressionanti e i 23 gol segnati in campionato non mentono a tal proposito. La sfida tra Lazio e Inter passerà soprattutto da loro due, macchine da gol inarrestabili (225 in carriera per l’interista, 247 per il laziale nazionali comprese): Klose torna da un infortunio lungo un mese e mezzo, non è al meglio. Milito, dal canto suo, vive un momento di forma strepitoso e la tripletta nel derby l’ha galvanizzato. La Lazio fa affidamento sul suo campione, sa che anche se non al 100% può garantire un rendimento elevato. Klose all’Inter, dicevamo, non ha mai segnato: non ci è riuscito con le maglie di Werder Brema e Bayern -come riporta Il Corriere della Sera a firma Andrea Arzilli-, non ce l’ha fatta neanche nella gara d’andata a Milano. In quell’occasione, in realtà, Klose si mosse più da seconda che da prima punta, per lasciare spazio a Rocchi che, infatti, siglò il gol del momentaneo vantaggio laziale.
Quella gara, più che i campioni, la decise Rizzoli non concedendo un rigore netto per fallo di mano di Lucio in area e punendo invece Klose per una fantomatica spinta sul difensore brasiliano e convalidando poi un gol di Pazzini in fuorigioco. Ma ormai è storia e allora la Lazio ha il dovere di riscattarsi e dare continuità alla bella vittoria ottenuta a Bergamo. Un successo che, guarda caso, è coinciso con il ritorno di Klose. Miro vuole salutare al meglio il suo pubblico, la sua gente. Senza di lui la Lazio si è fermata, ha conquistato solo otto punti in nove partite, per questo ha un bisogno assoluto della personalità, del carisma del suo campione. Miro è fermo a quota 13 gol, sogna di arricchire il suo bottino, il gol gli manca eccome: non segna dal 26 febbraio, dal match con la Fiorentina, vuole interrompere il digiuno e prepararsi al meglio, anche dal punto di vista psicologico, per l’Europeo. Davanti avrà Milito, proprio quello che gli strappò la Champions due anni fa. E’ arrivata l’ora di chiudere i conti.
[Marco Valerio Bava – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]