Vola la Juve sulle ali del biondo centrocampista serbo: è ancora una volta Milos Krasic a regalare una gioia immensa ai tifosi bianconeri, stavolta proprio nel momento in cui stava per calare il sipario sullo scontro diretto con la Lazio. Caparbia e mai doma, la squadra di Delneri si sbarazza di quella biancoceleste con un 2-1 all’ultimo respiro, grazie ad un gol del migliore in campo, bravo a bruciare sul tempo il giovanissimo Cavanda, e lancia un segnale forte ed importante al campionato. La compagine di Reja, dal canto suo, è apparsa ordinata e diligente per tutto l’arco dell’incontro ma è riuscita solo in parte a mettere in pratica il copione studiato dal proprio maestro, beffata a pochissimi istanti dal termine ed ancora una volta poco incisiva sotto porta.
Pronti, via e la Juventus dopo appena 1 minuto e trenta è già in vantaggio: calcio d’angolo da sinistra, Chiellini salta più in alto di Dias e realizza il suo terzo gol ai biancocelesti (la sua vittima preferita in serie A). La Lazio reagisce con ordine ed intelligenza e dopo dodici minuti, sempre sugli sviluppi di un corner, agguanta il pareggio: bravo Zàrate a freddare Storari da pochi passi, anche grazie all’aiuto del palo. I biancocelesti, tornati a macinare gioco e a pungere in contropiede, hanno addirittura l’opportunità di compiere il clamoroso sorpasso dopo una manciata di secondi ma Floccari strozza troppo il destro e la difesa bianconera può tirare un sospiro di sollievo. Intorno alla mezzora, dopo l’inizio roboante, sia da una parte che dall’altra, la partita vive una fase di stanca, le due formazioni fraseggiano molto in avanti ma le occasioni da rete si contano sulle dita di una mano. Aquilani colpisce la traversa direttamente da calcio di punizione, Zàrate ed Hernanes ci provano debolmente da fuori, Biava neutralizza la conclusione di Quagliarella, a pochi passi dalla linea di porta.
Nella ripresa, la Juventus tiene spesso in mano il pallino del gioco, la Lazio si difende con le unghie e con i denti, e sono proprio i padroni di casa a cercare con maggiore insistenza la via della rete, prima con il solito Quagliarella, poi con Iaquinta ed Aquilani. Krasic viaggia con costanza sulla destra e mette spesso e volentieri in difficoltà il piccolo Cavanda che sembrava essersi ripreso al meglio dopo un inizio di gara da incubo. Ed è proprio da lì che la Juventus trova il 2-1 finale a due secondi dal termine del match: lancio di Sissoko dalle retrovie, il serbo sfgge al belga-angolano con furbizia ed esperienza e con un tiro-cross di esterno destro beffa Muslera, non esente da colpe nella circostanza. E’ il delirio all’Olimpico di Torino, anche perchè Tagliavento fischia immediatamente la fine delle ostilità. I bianconeri agganciano Napoli e Lazio a quota 30, il Milan è distante sei punti. Ma con questo carattere, lo Scudetto di certo non è un miraggio…
[Riccardo Mancini – Fonte: www.tuttomercatoweb.com]