Potrebbe scrivere un libro anche lui, come Lucarelli. Ma in lingua serba, dedicato a quelli che sognano la Juve come la sognava lui. Cristiano da Livorno aveva lasciato un miliardo (di vecchie lire) al Torino pur di tornare nella sua città. Milos Krasic da Kosovska Mitrovica ci ha rimesso invece un milione, di tasca sua, pur di lasciare Mosca e vestire il bianconero. E’una storia di mercato che nasconde mille segreti, i retroscena che non t’aspetti e scopri solo dopo l’estate più pazza che ricordi.
La settimana scorsa vi ho svelato quando (era il 28 Maggio, la notte prima dell’amichevole con la Nuova Zelanda) e dove (Villacho, in Austria, sede del ritiro serbo premondiale) la Juve strinse per la prima volta la mano del nuovo Nedved, una promessa di matrimonio, l’annuncio solo a fine Agosto. In quell’occasione –l’ho scoperto però solo lunedì- la furia bionda si accordò per un contratto da 2,5 milioni l’anno per cinque stagioni, un bel sorriso e via.
Poi, la trattativa si complicò, tutta colpa del Cska e di qualche pericolosa intrusione (il City e l’Inter ma Moratti si fermò dopo una telefonata con Andrea Agnelli): così, per dare l’impulso definitivo all’operazione, è stato lo stesso Krasic a fare la mossa che ha stregato Marotta e mandato al tappeto la resistenza russa. “Rinuncio io a un milione, cinquecento il primo anno e cinquecento il secondo: voglio la Juve, avrò soltanto la Juve”.
Detto, fatto. Per la Juve, risparmio doppio: non un milione, ma due lordi. I conti tornati subito, l’assegno (da 15) recapitato al Cska con tanti saluti. Soldi ben spesi, come quelli per il rinnovo di Chiellini. Manca solo l’annuncio poi il Chiello sarà il difensore italiano più pagato della serie A. Eccole in anteprima le cifre dell’accordo: 3,5 (più mezzo milione di premi a presenze) da subito e a salire fino a 5 (sempre più 500 mila di premi) per l’ultimo anno, il 2015. Guadagnava la metà, era corteggiato dal Real Madrid, Mou ci ha provato seriamente ai primi di Agosto, quando Maicon e Thiago Silva erano ormai irraggiungibili e Carvalho non convinceva Florentino. Il contatto però non fece barcollare la Juve, la risposta non lasciò grandi spazi di manovra, Chiellini non si toccava e non si tocca.
Come Ljajic a Firenze: il ragazzo gioca bene, è stato pagato bene (circa 7 milioni), non ha grilli per la testa, gli piace solo mangiar la cioccolata e sarà presto scelto come testimonial. Mihailovic l’ha buttato dentro, non prima di averlo sgridato perché passa troppe ore con la nutella davanti al computer. Caro Sinisa, ce ne fossero di ragazzini così, che preferiscono passare le serate con la webcam e tanta nostalgia per gli amici serbi invece di pensare a fare tardi la notte in discoteca. Corvino se lo coccola, l’Inter un po’lo rimpiange: Piero Ausilio (il braccio destro di Branca) lo conosce da tempo, l’avrebbe anche voluto prendere ma non aveva più il posto da extra e aveva già bloccato Coutinho, un anno più piccolo e una spesa di soli 3,5 milioni, la metà di Ljaic.
Era al Franchi, Ausilio, per vedere Fiorentina-Parma con Amedeo Carboni. Ne hanno approfittato, il giorno dopo c’era il consiglio dei direttori sportivi a Coverciano, l’occasione giusta per dare un’occhiata. A chi ? Antonelli sì, ma pure Vargas. Perché a sinistra l’Inter interverrà. A gennaio forse, a giugno di sicuro. C’è tempo, comunque. Anche per scrivere un libro: vero, Krasic ?
[Gianluca Di Marzio – Fonte: www.tuttomercatoweb.com]
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