LA CADUTA DEGLI DEI: INIESTA SCOCCA IL TIRO MONDIALE

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Decide, a quattro minuti dai calci di rigore, un gol del centrocampista Iniesta; per l’Olanda è la terza Finalissima su tre gettata alle ortiche.

Che fosse un Mondiale atipico lo si era dedotto sin dalla sua “intrinsecità”, ovvero lo svolgimento in uno Stato Africano, assoluta novità nella storia della kermesse iridata. Poi, ad avvalorare la singolarità di codesto torneo, erano arrivate le eliminazioni eccellenti di Italia, Francia, Brasile, Argentina ed Inghilterra, e di tutte le superpotenze del Pianeta, compresa la Germania, seppur stoppata solamente in Semifinale (poi 3^). Per la prima volta dal 1978 si sarebbe disputata una Finale tra compagini illibate, ovvero mai salite sul Tetto del Mondo; la Spagna addirittura, a dispetto della sua fama (giustificata dai 2 Titoli Continentali), non era mai transitata oltre i Quarti di Finale, mentre l’Olanda non arrivava a giocarsi l’iride da ben 32 anni… per una Finale tutta unica nel suo genere, disputatasi per la seconda edizione consecutiva fra europee. Europa che sale in testa alla classifica dei Continenti Campioni, 10 successi.

UNA FINALE TEDIOSA – Quello di ieri sera è stato un match poco spettacolare, ostico, spigoloso, con le due compagini apparse troppo contratte, quasi timorose di prendere l’iniziativa. Sembrava di rivedere a tratti Italia-Brasile 1994, ovvero la Finale più noiosa dei Mondiali. L’Olanda ha subìto il gioco degli iberici per gran parte della partita, quasi reverenziale nei confronti del team di Del Bosque.

Tuttavia le più ghiotte occasioni (Fabregas a parte) arriveranno sui piedi arancioni, di Robben esattamente, due volte ipnotizzato da Casillas. Per il resto, di questa sfida, a parte il gol risolutore di Iniesta (assist di Fabregas) a pochi minuti dai rigori (sui cui c’è l’ombra di un offside), ricorderemo più che altro i tanti falli commessi, molti al limite dell’espulsione (che al 4° s.t.s colpirà per doppio giallo Heitinga), e qualche rigore di troppo recriminato da entrambe le Nazionali. Spagna dunque sul Tetto del Mondo, dopo esserla stata su quello europeo, consolidando la propria statura da top team.

Un team che ha ricalcato lo stile del Barcellona (fatto di lunghi ed efficaci fraseggi, anche nello stretto), da cui eredita anche lo spirito vincente. Spagna che più di ogni altra Nazionale ha meritato il Titolo, forte dei soli 2 gol subiti nell’intero torneo, 0 nella fase ad eliminazione, risolta sempre 1-0. Per non parlare della presenza di autentici fuoriclasse che non dimenticheremo facilmente, dal fenomenale Villa al geometrico Xavi, all’eclettico Iniesta alla diga Puyol. L’Olanda paga, oltre ad una generale inferiorità tecnica, l’assenza di un vero bomber di ruolo (non lo sono di certo Robben o Sneijder, e Van Persie era l’ombra di se stesso; Huntelaar è rimasto in panchina a marcire), e può ritenersi ugualmente soddisfatta -a prescindere dall’automatica delusione che scaturisce dopo un mancato Mondiale- del 2° posto conclusivo, pur essendo il terzo su altrettante Finali (k.o. anche nel ’74 e nel ’78).

SINTESI FINALE: http://www.youtube.com/watch?v=YQn3eApFYTE

URUGUAY, LA NOBILE DECADUTA DIVENTATA OUTSIDER – In questi Mondiali, a parte le due finaliste, a cui vanno i più vivi complimenti, ricordiamo che la vera sorpresa di questa manifestazione è stato l’Uruguay, tornato ai fasti d’antan dopo decenni di oblio imbarazzante. Il quarto posto ha il sapore del miracolo… Una menzione speciale va anche al Ghana, che è stato ad un passo dal diventare la prima squadra africana ad arrivare in Semifinale (Gyan ha sbagliato un rigore all’ultimo secondo)…Africa che continua ad accusare un certo margine di distacco nei confronti delle compagini Europee e Sudamericane. Fra i team farlocchi la più severa riprovazione va proprio alle Finaliste della scorsa edizione, Francia ed Italia, apparse ridicole in tutti i suoi aspetti.

Fra i giocatori ricordiamo che la Classifica Marcatori (http://www.corrieredellosport.it/calcio/mondiali_2010/classifica_marcatori.shtml) è stata vinta ex aequo da quattro players, cioè da Villa (Spagna; già 1° agli Europei), Sneijder (Olanda; un gol regalatogli dalla FIFA), T.Muller (Germania) e Forlan (Uruguay), tutti assestatisi a quota 5 gol. Fra le stelle del Mondiale che hanno mantenuto le promesse rimembriamo Suarez dell’Uruguay, Higuain dell’Argentina, Donovan degli USA, Klose della Germania (14 gol iridati in carriera, a -1 dal record di Ronaldo), Eto’o del Camerun, L.Fabiano del Brasile. Fra i bluff citiamo al volo Messi, Ribery,Milito (quasi mai schierato), Rooney, Kaka, C.Ronaldo ed il neo Campione del Mondo Torres.

MANDELA ED IL POLPO: SE IL MONDIALE TRAVALICA I CONFINI DELLO SPORT – In fondo l’evento più importante del Torneo si è verificato poco prima l’inizio delle ostilità fra Spagna e Olanda: il “padre” del Sudafrica libero post apartheid, e quindi degli stessi Mondiali, Nelson Mandela, ha infatti onorato la kermesse presenziando alla cerimonia di chiusura; l’ex presidente del Sudafrica, 92 anni, è arrivato a bordo di una piccola automobile scoperta sul campo del Soccer City Stadium di Johannesburg per salutare il pubblico prima della Finale, suscitando il tripudio e la commozione generale. E poi una curiosità di colore che ha contraddistinto l’intera manifestazione: avrete senz’altro sentito parlare di un veggente che ha una particolarità, ovvero non è un essere umano, ma un mollusco, un polpo per la precisione (http://it.wikipedia.org/wiki/Polpo_Paul). Esso si trova in un acquario tedesco ed avrebbe predetto in una maniera singolare (ovvero scegliendo la scatoletta di cibo con la bandiera della Nazione che poi vincerà la partita) gli esiti di ben otto partite, compresa la stessa Finale.

TABELLINO FINALE SUDAFRUICA 2010

OLANDA-SPAGNA 0-1 (0-0 dopo tempi regolamentari)

OLANDA (4-2-3-1): Stekelenburg; Van der Wiel, Heitinga, Mathijsen, Van Bronckhorst (dal 15’ p.t.s. Braafheid); Van Bommel, De Jong (dal 7’ p.t.s. Van der Vaart); Robben, Sneijder, Kuyt (dal 25’ s.t. Elia); Van Persie. (Vorm, Boschker, Boulahrouz, Ooijer, De Zeeuw, Schaars, Afellay, Babel, Huntelaar). All. Van Marwijk.

SPAGNA (4-2-3-1): Casillas; Sergio Ramos, Piquè, Puyol, Capdevila; Busquets, Xabi Alonso (dal 42’ s.t. Fabregas); Pedro (dal 14’ s.t. Navas), Xavi, Iniesta; Villa (dal 1’ s.t.s. Fernando Torres). (Reina, Valdes, Marchena, Albiol, Arbeloa, Martinez, Silva, Llorente, Mata). All. Del Bosque.

Arbitro: Webb (Ing).

Rete: Iniesta all’11’ s.t.s.

NOTE: spettatori 84.490. Espulso Heitinga per doppia ammonizione al 4’ s.t.s.. Ammoniti Van Persie, Puyol, Van Bommel, Sergio Ramos, De Jong, Van Bronckhorst, Heitinga, Capdevila, Robben, Van der Wiel, Mathijsen, Iniesta, Xavi. Recupero 2’ p.t. 3’ s.t.; 1’ p.t.s., 2’ s.t.s.