Roma, 29 maggio 2011. Forse non ce la ricorderemo come una delle magiche date del triplete, ma la finale di domani sera contro il Palermo ha in sè qualcosa di straordinariamente importante che permette di non snobbarla come una finalina, come vogliono magari farci credere quelli che darebbero oro pur di alzare un trofeo in questo momento ma che possono solo consolarsi pensando agli altri. La Coppa Italia è un obiettivo centrale e da non fallire, innanzitutto perché c’è in palio un trofeo più che rispettabile e comunque di prestigio, che proprio grazie alle ‘attenzioni’ dell’Inter ha acquistato importanza negli ultimi anni; inoltre, la possibilità di conquistare poi il match di Supercoppa Italiana contro il Milan a Pechino è una ghiotta prospettiva da non lasciarsi sfuggire, perché a Pechino ci sarebbe la possibilità di rifilare la prima stoccata ai rossoneri così da fargli capire che veramente la nuova Inter vorrà abbattere con prontezza i sogni di gloria dei cugini. Due occasioni interessanti, ma vincere la Coppa Italia in sè significherebbe chiudere al meglio una stagione sfortunata ma comunque vincete, perché diventerebbero tre i titoli dell’annata 2010/2011, mica pochi di questi tempi. Questo trofeo va portato a casa con tutta la volontà possibile, a Roma sarà il momento di tutti.
Già, perché ci sarà chi ha voglia di portare a casa la prima vittoria e chi vorrà smentire coloro i quali accusano i campioni dell’Inter di avere la pancia piena. Sarà la prima finale di Leonardo, che va alla caccia del primo trofeo da allenatore. Si legge negli occhi del tecnico brasiliano la voglia di centrare l’obiettivo, di sfatare subito il tabù per ricominciare dal prossimo anno con una vittoria da vantare luccicante sul petto. Sarà la seconda finale invece di Giampaolo Pazzini, il bomber che proprio sotto i riflettori dell’Olimpico, due anni fa, vide sfumare la Coppa Italia sognata dalla sua Sampdoria ai calci di rigore: lo ha ammesso, il Pazzo, qella notte maledetta brucia ancora e il numero 7 nerazzurro ha una matta voglia di alzare quella Coppa al cielo, per poi sognare dal prossimo anno obiettivi ancor più importanti. A Roma però ci sarà l’esame di chi dovrà smentire i Soloni, chi ha attaccato i campioni dell’Inter durante tutto l’anno perché colpevoli di avere la “pancia piena” dopo il triplete, con conseguente colpa alla società che non ha cambiato l’impianto base della squadra. Accuse del genere riferite a gente come Lucio, Eto’o, Maicon o capitan Zanetti fanno ridere alla sola idea, e alle 20.45 ci sarà l’occasione migliore per zittire tutti e mostrare che anche in una finale che non è quella di Champions, l’Inter vuole dare il meglio di sè, ed ha ancora fame di vincere.
Non si può e non si vuole fallire, dunque. Di fronte ci sarà un Palermo agguerrito, che porta con sè dalla Sicilia la voglia di sognare di un intero popolo, oltre che di una squadra carica al massimo e pronta a sudare fino all’ultimo secondo pur di combattere per arrivare all’obiettivo. Dalle parti rosanero non hanno neanche idea di cosa sia la “pancia piena”, anzi hanno una fame da matti. L’Inter dovrà stare attentissima, non ci si può permettere di snobbare una finale così e non accadrà. E allora che la forza sia con i nostri guerrieri, per continuare il cammino trionfale degli ultimi anni. Perché all’Olimpico ci sarà la Coppa per tutti, l’occasione del riscatto per chi è stato criticato o chi vuole iniziare a vincere, ma ci saranno “tutti per la Coppa”, un obiettivo infallibile che necessiterà dell’impegno massimo per festeggiare ancora, sempre al fianco della nostra Inter.
[Fabrizio Romano – Fonte: www.fcinternews.it]