La Lazio espugna Lecce ma il miracolo non c’è

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L’ultima spiaggia al “Via del Mare”, curioso ma è così. La Lazio spera nel Milan e ha l’esigenza, dal canto suo, di battere il Lecce.

I salentini, già salvi, non hanno molto da chiedere al campionato e allo stadio c’è clima di festa per una salvezza tanto agognata e arrivata al penultimo atto del campionato. Con l’addio di De Canio già accertato il Lecce, però, non ci sta a fare brutta figura. Il primo tempo è frizzante e finisce 2-2. La Lazio si porta due volte in vantaggio con la premiata ditta Rocchi-Zarate. I salentini rispondono con Coppola e Piatti. Nella ripresa la Lazio domina e porta a casa una vittoria che non serve a nulla per la Champions. L’Udinese pareggia con il Milan e va ai preliminari di Champions. La Lazio va in Europa League e conquista la supremazia cittadina chiudendo sopra alla Roma in classifica. Per i biancocelesti adesso ci sarà da pianificare il futuro e rinforzare una rosa per non gettare al vento il lavoro di una stagione che è stata comunque positiva.

FORMAZIONI– Reja recupera Dias al centro della difesa. Rocchi è, ancora, il perno offensivo. Mauri, Hernanes e Zarate compongono il terzetto alle sue spalle. Il Lecce è in piena emergenza difensiva. Al centro De Canio è costretto a schierare Giacomazzi e Gustavo, cioè un centrocampista e un terzino.

LA CHIAVE- Rocchi con i suoi tagli in profondità mette in grave difficoltà la difesa del Lecce. Da sue iniziative nascono tre die gol laziali. Anche Zarate con classe e rapidità mette in imbarazzo la difesa salentina. Segna due gol e mezzo e si ferma a nove reti in campionato.

LAZIO- I biancocelesti arrivano a Lecce con ancora un po’ di speranza di agguantare quella Champions per tanto tempo accarezzata e adesso nelle mani di un Udinese a cui basta un punto, contro il Milan già scudettato, per accedere al preliminare di Champions. La Lazio parte bene e passa già al 5′, Rocchi scatta su lancio di Ledesma e una volta davanti a Benassi lo batte con un diagonale preciso. I biancocelesti, però, una volta in vantaggio arretrano troppo e lasciano campo al Lecce che prima con Mesbah e poi con Piatti (miracoloso salvataggio di Dias sulla linea) sfiora il pareggio. I salentini non sembrano essere appagati dalla salvezza già ottenuta e imperversano sugli esterni, la Lazio soffre. I biancocelesti si accendono a tratti, al 21′ Zarate brucia Gustavo, con un pallonetto supera anche Benassi ma il palo nega il gol all’argentino. La Lazio va vicinissima al raddoppio al 28′ Rocchi parte da solo e sfrutta le praterie lasciate dalla difesa del Lecce, il capitano salta il portiere ma conclude debolmente e un difensore giallorosso salva sulla linea. La legge non scritta del calcio secondo cui a un gol fallito corrisponde un gol subito si materializza al 31′ quando Coppola trova un eurogol e pareggia i conti. La Lazio non ci sta e trova l’immediato sorpasso con Zarate: l’argentino combina con Rocchi e firma il suo ottavo gol in campionato. La difesa di Reja balla in maniera paurosa, i meccanismi difensivi non funzionano e Piatti al 39′ trova il 2-2 con un diagonale preciso.

Il primo tempo è vibrante le due difese lasciano spazi fin troppo ampi e gli attacchi ne approfittano. Se Rocchi è autore di un’ottima prova, ad apparire in ombra è Hernanes che conferma le difficoltà di rendimento lontano dall’Olimpico. Reja si accorge delle incertezze del brasiliano e ad inizio ripresa lo sostituisce con Gonzalez. La ripresa riparte con un’occasione colossale per Zarate. L’argentino parte in posizione regolare brucia il portiere leccese ma, come Rocchi nel primo tempo, fallisce a porta sguarnita. Due minuti dopo Munari imita i colleghi laziali e fallisce il tap-in con Muslera ormai fuori causa. Rocchi è una spina nel fianco, con uno dei suoi tagli in profondità mette fuori causa la difesa del Lecce, Benassi lo atterra ed è rigore con conseguente espulsione del portiere. Zarate si incarica della battuta che stavolta è perfetta. La Lazio sistema la fase difensiva e amministra il gioco. Al 60′ dagli sviluppi di un angolo battuto da Zarate Vives devia nella sua porta e spinge la Lazio sul 2-4. Il poker biancoceleste fa calare il sipario sulla partita. Floccari (entrato al posto di Rocchi) ci prova ma Rosati risponde bene. A questo punto tutte le attenzioni sono rivolta al “Friuli” da cui non arrivano, però, notizie confortanti. Archiviata la pratica Lecce, la Lazio spera nel miracolo che però non arriva. Il Milan non guasta la festa dell’Udinese e i friulani volano in Champions. La Lazio deve prendersela con se stessa. Aveva tre match point contro Inter, Juve e Udinese e li ha falliti tutti. La Champions rimane un sogno accrezzato per tutta la stagione e sfumato a pochi passi dal traguardo. Per la Lazio c’è la consolazione Europa League e la supremazia cittadina con la Roma sotto in classifica per la prima volta nell’era Lotito.

LECCE- I giallorossi di De Canio (che ha annunciato l’addio in settimana), vogliono festeggiare nel migliore dei modi la salvezza ottenuta domenica scorsa a Bari. Il Lecce, però, parte male e subisce il gol di Rocchi già al 5′. La difesa salentina è in emergenza e si vede. La fase offensiva del Lecce, però, funziona bene e prima Mesbah e poi Piatti sfiorano il pareggio. Il Lecce macina gioco anche se dietro concede occasioni clamorose a Zarate e Rocchi. Ma al 31′ Coppola s’inventa un pallonetto magistrale che beffa Muslera. Di Michele e compagni non fanno in tempo a festeggiare il pareggio che la Lazio effettua il nuovo sorpasso: Zarate combina con Rocchi e l’argentino in diagonale batte Benassi. Il Lecce, però, è caparbio non ci sta a sfigurare davanti al suo pubblico.

Piatti al 39′ con un diagonale potente e preciso trova il 2-2. De Canio sceglie Chevanton e Corvia per Mesbah e Piatti. La difesa salentina continua a ballare e Rocchi ne approfitta, Benassi è costretto ad atterrare la punta laziale: rigore ed espulsione. Zarate batte il nuovo entrato Rosati (al posto di Di Michele). Il Lecce è vivo, Corvia ci prova da fuori ma il pallone esce di poco. In dieci, però, il Lecce soffre l’iniziativa della Lazio e dagli sviluppi di un angolo Vives devia goffamente nella sua porta. La partita finisce praticamente quì. Il Lecce in dieci non ha le forze per cercare la rimonta anche perchè le motivazioni latitano. Una sconfitta tonda nel risultato ma non nella prestazione. Nel primo tempo il Lecce ha giocato bene e ha dato filo da torcere alla Lazio. Ma per i salentini, nonostante la sconfitta, c’è solo da festeggiare.

[Marco Valerio Bava – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]