Nel caldo dell’Olimpico la Lazio deve cercare di vincere per coltivare le reside speranze di quarto posto. Il Genoa, invece, non ha nulla da chiedere al campionato e dopo la rocambolesca vittoria nel derby può giocare senza patemi.
Il primo tempo si anima tra il quinto e l’undiscesimo minuto quando a Biava risponde Palacio. Poi il Genoa amministra il gioco senza, però, rendersi pericoloso. la partita si spegne e il pubblico fischia. La ripresa è tutt’altra cosa: la Lazio si anima e trova tre gol in venti minuti. Il Genoa è travolto e solo all’ottantottesimo trova il gol della bandiera. la Lazio si riporta, per ora, al quarto posto. Per la Champions si può ancora sperare.
FORMAZIONI – Reja recupera Lichtsteiner e si affida a capitan Rocchi come centravanti. Zarate, Hernanes e Mauri si piazzano dietro al numero 9 biancoceleste. Ballardini si affida ad un 4-3-3 in cui Boselli, Palacio e Floro Flores hanno il compito di far male alla difesa laziale.
LA CHIAVE – Dopo un primo tempo di rara bruttezza, Reja passa al 4-3-1-2 con Zarate più vicino a Rocchi, con Ledesma a fungere da interno destro vicino a Matuzalem e Mauri. Hernanes si riprende la posizione di trequartista puro ed è la svolta. La Lazio travolge il Genoa e saluta il pubblico dell’Olimpico con una vittoria.
LAZIO – In un pomeriggio con temperature estive e a undici anni esatti dal secondo scudetto biancoceleste, la Lazio deve superare il Genoa per avere ancora qualche possibilità di centrare il quarto posto. La squadra di Reja parte bene e cerca subito a prednere in mano il centrocampo grazie alle geometrie di Ledesma e Matuzalem. Al 6′ Zarate si guadagna un angolo dalla sinistra, lo stesso argentino pennella al centro dove Biava firma il più classico dei gol dell’ex. Cinque minuti dopo, però, il Genoa trova il pareggio con Palacio che approfitta di una corta respinta di Muslera su tiro di Boselli. Incredibile ingenuità difensiva della Lazio, ma anche svista della terna arbitrale: infatti il gol ligure è viziato da un netto fuorigioco. La Lazio si spegne e il Genoa amministra il gioco, occasioni non ce ne sono e i fischi del pubblico cominciano a risuonare sulle tribune dello stadio. i biancocelesti sono irriconoscibili, la Lazio sembra la stessa del primo tempo di Udine. Ma per fortuna di Rocchi e compagni il Genoa non affonda mai il colpo. La Lazio è senza idee, inguardabile, priva di ogni spunto.
Il primo tempo finisce tra una pioggia di fischi provenienti dagli spalti dello Stadio Olimpico. La ripresa parte con gli stessi uomini, ma con un assetto tattico diverso 4-3-1-2 con Zarate vicino a Rocchi. Proprio il capitano sfiora il gol con una girata di destro che sfiora l’incrocio dei pali. Le squadre sono lunghe e il gioco ne guadagna in spettacolo. Al 5′ Ledesma verticalizza in maniera perfetta per lo scatto in profondità di Rocchi che solo davanti ad Eduardo non sbaglia. i biancocelesti sono rigenerati, Ledesma e Matuzalem s’impossessano del centrocampo e proprio l’italo-argenitno al 53′ con un cross liftato trova Hernanes al centro dell’area che di testa trova l’angolino alla sinistra di Eduardo. La Lazio è un’altra sqaudra rispetto a quella vista nel primo tempo. I biancocelesti dominano e trovano anche il 4-1: il nuovo entrato Gonzalez s’invola centralmente scarica su Zarate che salta Rafinha e trova Hernanes, il numero 8 con un colpo da biliardo trova il gol e la sua doppietta personale. Con questo gol il Profeta raggiunge al primo posto nella speciale classifica dei centrocampisti goleador della storia biancoceleste. Zarate prova l’eurogol con un destro a giro da posizione defilata, la palla esce di poco.
La Lazio messo al sicuro il risultato lascia un po’ di campo al Genoa che, soprattutto con Floro Flores, che permetta anche a Muslera di guadagnarsi gli applausi dell’Olimpico. Al 88′ Criscito prova il sinistro su uno spiovente da calcio d’angolo, Floro Flores devia il tiro del terzino e beffa Muslera. E’ l’ultimo squillo di un match a due facce per la Lazio: apatica e irritante nel primo tempo, travolgente e convincente nella ripresa. I biancocelesti si riportano, momentaneamente, al quarto posto. Ora la squadra capitolina dovrà sperare in grandi prestazioni di Chievo e Catania rispettivamente contro Udinese e Roma per poter ancora ambire alla Champions League.
GENOA – La squadra di Ballardini (fischiatissimo) si presenta a Roma senza assilli di classifica. Il derby vinto contro la Sampdoria ha dato serenità e morale alla truppa rossoblu che può, quindi, giocarsi la partita nelle migliori condizioni. Il match per Rossi e compagni non comincia, però, nel migliori dei modi. Al 6′ Biava trova il gol su azione d’angolo e porta in vantaggio la Lazio. Il Genoa non ci sta e trova il pareggio cinque minuti più tardi con Palacio lesto a ribadire in rete una corta respinta di Muslera. la rete è viziata, però, da fuorigioco. I liguri amministrano il gioco anche se non affondano quasi mai. Milanetto e Kucka dominano il centrocampo e per la squadra di Ballardini è facile tenere a bada una Lazio spenta. La ripresa non vede cambiamenti nella formazione rossoblu.
Al secondo minuto Kucka prova il destro dal limite dell’area ma Muslera è attento. I rossoblu si spengono, però, nella seconda frazione e subiscono il prepotente ritorno della Lazio. Prima Rocchi sfugge alla guardia di Dainelli e batte Eduardo. Il Genoa è assente e Hernanes al 53′ lo castiga per la terza volta. I rossoblu non riescono a trovare il bandolo della matassa e subiscono anche il poker laziale sempre a firma Hernanes. Solo quando la Lazio allenta la sua presa riesce a farsi vedere dalle parti di Muslera con un destro di Veloso e con un’incursione di Floro Flores su cui Muslera è bravissimo. Al 88′ il Grifone trova il gol della bandiera con Floro Flores che devia in gol un tiro di Criscito. Il Genoa perde 4-2 una partita che lo ha visto protagonista di un dominio sterile nel primo tempo e sparring partner nella ripresa. Una sconfitta indolore per la squadra ligure che ormai, si può dire, è già in vacanza.
[Marco Valerio Bava – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]