Non c’è pace per la Roma in questo 2011. Prima il caso Adriano, poi il caso Pizarro, ora anche il caso Totti, con l’intermezzo della vittoria contro il Catania (tra le polemiche, però) e della sconfitta contro la Sampdoria. Se il buongiorno si vede dal mattino, non sarà un anno facile per il tifoso romanista. Sicuramente sarà un anno importante, molto importante, che vedrà la società giallorossa cambiare proprietà.
Questa è anche la prima stagione in cui viene messo in discussione Francesco Totti. Solo fino a qualche mese fa sarebbe stato impensabile tenerlo in panchina per scelta tecnica mentre ora in molti urlano sguaiatamente sentenziando la fine del Capitano giallorosso. La riconoscenza non esiste, soprattutto nel calcio, ma il rispetto è dovuto.
Il rispetto per il giocatore più importante che la Roma abbia mai avuto. Sono parole scontate, banali e dovrebbero anche essere inutili ma non lo sono. Alcuni dimenticano in fretta cosa rappresenta e cosa ha rappresentato questo giocatore per la Roma. Da alcuni mesi, si avverte come un rumore di sottofondo, un fastidioso ronzio contro il numero dieci.
Le critiche sono sacrosante, Totti non sta giocando bene ed è lui il primo a saperlo ma tutti si sarebbero aspettati un atteggiamento diverso verso “l’Ottavo Re di Roma”, nel momento in cui fosse iniziata l’inevitabile fase di declino. La stragrande maggioranza della tifoseria è ancora tutta schierata a difesa del proprio Capitano ed è solo così che la Roma e Totti (le due parole sono quasi sinonimi) potranno uscire da questa imbarazzante situazione.
[Alessandro Carducci – Fonte: www.vocegiallorossa.it]