Non fermiamoci più. L’Inter di Leonardo, dopo aver liquidato le ostiche pratiche Napoli e Catania in campionato, dà continuità alla sua striscia vincente e trova un prezioso successo in Coppa Italia, contro il Genoa di Ballardini. Leo sceglie un’Inter con qualche novità, come Mariga, Muntari, Santon e l’esordiente Ranocchia, ma non toglie al pubblico di San Siro il piacere delle giocate di campioni come Eto’o o Maicon. Proprio l gol di Eto’o dell’1-0 al minuto 15 fa già capire gli entusiasmi nerazzurri, con il camerunense che regala spettacolo insieme al terzino brasiliano, altro enorme protagonista di questa serata. Fondamentale poi il raddoppio ancora di Samuel in chiusura di tempo: la squadra si diverte, gioca un calcio fluido e l’impegno infrasettimanale è preso con voglia e determinazione – e ovviamente con quel sorriso leonardiano sempre sul volto -, per non interrompere l’Inter versione samba che stiamo vedendo. Insomma, fino al 45′ fila tutto liscio come l’olio e le note positive abbondano.
La ripresa è però un altro conto: è il minuto 9 del secondo tempo quando con una disattenzione, l’esordiente Ranocchia si perde Rudolf ed è costretto a stenderlo, solo giallo per lui ma c’è calcio di rigore, Kharja non sbaglia e trasforma. Visibile l’emozione oggi per Andrea, la sua prova è stata comunque ottima, peccato per quella macchietta che non deve condizionarlo. Il 3-1 di Mariga è il giusto premio poi ad un ragazzo che sta facendo benissimo, impegnandosi sempre quando è chiamato in causa e senza far caso alle voci di mercato: l’Inter crede in lui, McDonald è elemento validissimo. La reazione nerazzurra al 2-1 genoano è subito dunque ottima, merito di Leonardo che sprona subito la squadra. Oltre alla macchia di Ranocchia, resta però un altro retrogusto amaro per questa serata per il quale va subito sgomberato il campo da equivoci: al 12′ della ripresa, Leo per riportare in avanti la sua Inter dopo il gol di Kharja inserisce Biabiany per un Muntari troppo spesso impreciso. Il ghanese reagisce uscendo con lentezza, beccandosi il giallo, lamentandosi tra sé e sé e chiedendo: “Devo davvero uscire io?”.
Sì, Sulley, devi uscire tu e devi rispettare questa squadra che sta andando alla grande. I panni sporchi si lavano in casa, perché poco dopo quando c’è da salutare Biabiany pronto ad entrare, Muntari va diretto fuori ignorandolo come fosse inesistente. Leo lo tira a sé e gli strappa un ‘cinque’, ma il ghanese deve smetterla, perché in questo momento è solo deleterio mostrare comportamenti del genere. Eppure, qui vengono fuori i meriti di Leonardo che subito cerca di mettere una pezza, intanto registra la sua Inter con Biabiany che dà buoni spunti e arriva il terzo gol: giocata da grandissimo allenatore, mai timoroso. Il gol di Sculli è probabilmente un saluto al popolo rossoblù, ma la partita era già finita: è l’Inter che passa, la pratica Genoa è archiviata. Di questa serata, oltre al prezioso risultato, ci restano però un Ranocchia del quale va comunque sottolineata la buona prova – cancelliamo l’errore, ci può stare – un Santon sicuramente molto positivo, un Maicon ogni giorno più devastante e quel Mariga su cui vale contare un po’ di più. Per il resto, parlare di Zanetti o Eto’o è superfluo. Ma da quanto visto in campo specialmente nel primo tempo e anche dalle parole di Lucio rimbalzate dalla panchina (“Leonardo ci carica molto di più rispetto a Benitez, e così vinciamo”) fanno capire quanto questo tecnico stia dando risultati, entusiasmo e anche sprazzi di gioco rispetto alla scorsa gestione sicuramente importanti. E ora sotto con il campionato, col Bologna non si può fallire: la samba deve continuare, adesso… non fermiamoci più.
[Fabrizio Romano – Fonte: www.fcinternews.it]
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