La Sfida: Catania-Napoli

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Catania – Napoli, valida per la settimana giornata di campionato, cade dopo gli impegni delle nazionali, fatto che preoccupa non poco Mazzarri. Il tecnico ex-Reggina infatti viene da una settimana di preoccupazioni per gli stress muscolari dei suoi calciatori impegnati in nazionale e per tenersi aggiornato è rimasto in stretto contatto telefonico con tutti. Cavani e Gargano non sono stati risparmiati da Tabarez, potrebbero riposare per evitare infortuni e anche in vista di Liverpool e Milan. Qualche defezione anche in casa rossazzurra, dove Ledesma e Carboni sono ancora out.

LA SITUAZIONE ATTUALE – Catania: la sconfitta della scorsa settimana, di quelle che sanno di occasione mancata, dice che al Catania manca un po’ di “mentalità”. La classifica gratificante e l’equilibrio tattico, che meglio si prestano per dare un’idea indicativa del momento, dicono che il Catania non ha niente da invidiare al Napoli che si presenterà al Massimino. La squadra, come si dice in questi casi, c’è! I singoli si stanno esprimendo tutti a buoni livelli (aspettando Maxi) e la fiducia deve essere alta, soprattutto guardando all’imbattibilità casalinga del 2010 e i 7 punti in 3 partite di questo torneo. Napoli: i partenopei volano sulle ali dell’entusiasmo e sul momento magico del loro attacco, primo su tutti Cavani, sorprendente mattatore d’inizio stagione! A parte il KO interno col Chievo, gli azzurri stanno disputando un avvio di stagione da big, ma sono chiamati alla prova di maturità ancora una volta a Catania, prova mai superata a pieni voti di recente.

LE PROBABILI FORMAZIONI

Catania: probabile il 4-1-4-1 già consolidato delle ultime giornate. Con l’indisponibilità di Carboni e Ledesma è da capire se avrà una chance dal primo minuto a Del Vecchio o Giampaolo affiderà la corsia di destra a Gomez con Izco impiegato interno. In questo caso con Biagianti mediano basso e Ricchiuti – Izco al centro si ripresenterebbe il centrocampo dello scorso anno che tante soddisfazioni ha dato, col modulo pronto a trasformarsi in 4-3-3 in fase offensiva. Resta da superare lo scetticismo del mister sulla convivenza dei 3 brevilinei rossazzurri.

(4-1-4-1): Andujar; Potenza, Silvestre, Spolli, Capuano; Biagianti; Izco, Ricchiuti, Del Vecchio, Mascara; Maxi Lopez;

Napoli: Mazzarri deve scegliere se e chi far riposare. Turnover si: scansare rischi infortuni, riposare per il doppio impegno con Liverpool e Milan dei prossimi giorni. Turnover no: i precedenti tentativi di rotazione hanno prodotto risultati disastrosi, sia in coppa che in campionato, e per raddrizzare in corsa le partite si è dovuto ricorrere ai titolari della panchina; Cavani, primo indiziato per il riposo, non si ferma più e si fa fatica a rinunciarci; per fare punti e affrontare il Milan al San Paolo con più serenità ed entusiasmo.

(3-5-2): De Sanctis; Campagnaro, Grava, Cannavaro; Maggio, Pazienza, Gargano, Hamsik, Dossena; Lavezzi, Cavani.

UOMINI CHIAVE:

Catania

Mascara: servono assist e appoggio in avanti per Maxi, il capitano è chiamato a prendersi qualche responsabilità più in avanti.

Silvestre: l’argentino è in buona forma, una grande prestazione per tappare le bocche di fuoco napoletane sarebbe determinante.

Maxi Lopez: col modulo a una punta il centravanti ha sempre più responsabilità. Se il centravanti si chiama Maxi Lopez e non ha paura di prendersele impossibile negargliele. Deve essere lui, come ha già dimostrato di poter fare, l’uomo decisivo.

Napoli

Lavezzi: è lui il trascinatore degli azzurri, e nelle ripartenze può essere devastante, la partita è su misura per le sue caratteristiche.

Dossena: ottima partenza condita da prestazioni di livello e assist. Il gioco del Napoli, a causa della sua esplosione e della latitanza di Maggio dall’altra parte, si è spostato prevalentemente a sinistra in controtendenza alle ultime stagioni.

Cavani: in questo momento qualunque palla tocca si trasforma in oro, massimo livello di allerta.

ANALISI TATTICA – Giocare col centrocampo a tre più un trequartista è da suicidio tattico lasciando l’ampiezza del campo scoperta e pochi raddoppi ai terzini, chiave di volta per bloccare le offensive del Napoli. Che sia 4-3-3 con le ali pronte al sacrificio o 4-1-4-1 sarà importante coprire a dovere le corsie laterali con ripiegamenti o tenendo alti gli esterni per scoraggiare le offensive dei terzini (secondo quanto si vuole osare). Uno schermo davanti alla difesa è comunque necessario per non lasciare spazio agli attaccanti azzurri sempre molto mobili. Discorso a parte per Hamsik impiegato molto più da centrocampista che da incursore in questa stagione, soprattutto in trasferta, per dare più di equilibrio alla frizzante formazione campana.

Non sarebbero utili in questo senso “gabbie” per contenerlo, più che un fulcro è un terminale mobile che non dà punti di riferimento. I raddoppi sarebbero al contrario molto utili su Lavezzi: bisogna far girare il meno possibile l’argentino ma comunque non puntarlo mai nell’uno contro uno. Affrontando la squadra più fallosa della Seria A, che conta di due mediani e tre difensori centrali “mastini”, non si può che ricorrere alla rapidità di manovra, la pazienza nel girar palla cercando il pertugio come con il Cesena non funzionerebbe. Sfondare per vie centrali è quanto mai complicato e Maxi se la deve vedere da solo con tre picchiatori, ragioni per le quali è meglio cercare la profondità e attaccare gli spazi. “Movimento senza palla” è la password per aprire la loro retroguardia. Mascara lasciato libero da compiti di ripiegamento (Maggio non è quello delle ultime stagioni, potrebbe bastare l’appoggio di un centrocampista a Capuano) può garantire più lucidità in avanti a sostegno di Maxi. Il Napoli sfrutterà le sue caratteristiche aspettando gli spazi per scatenare la sua velocità. Imprevedibile la gara se dovessero trovare spazio Sosa e Yebda, due corpi estranei alla squadra il cui impatto non è preventivabile ma fino ad oggi è stato sicuramente negativo.

[Daniele Lodini – Fonte: www.mondocatania.com]