Luci a San Siro? Impossibile alle sei del pomeriggio. Originariamente programmata in notturna, alle 20.45, la gara tra Inter e Catania è stata anticipata al pomeriggio.
Così ha deciso la Lega Serie A, da sempre prima linea nella lotta ai consumi energetici selvaggi. Nessuna relazione invece tra la classifica, già scritta, del campionato ed il diritto delle pay TV (vera accezione di “diritti TV”) di manipolare a proprio uso e consumo il calendario degli eventi sportivi in scaletta.
Inter – La situazione attuale
L’ultimo vero impegno della stagione attende l’Inter settimana prossima, all’Olimpico di Roma, dove Leonardo si giocherà tutte le residue speranze di andar in vacanza con almeno un “titulo” in bacheca e riservarsi così la possibilità di sfidare i cugini milanisti nel derby di Supercoppa. Domenica scorsa, al San Paolo, è arrivato l’ultimo punto chiesto ad un campionato deludente, secondo posto assicurato per l’Inter, terzo posto per il Napoli, ma a far festa in campo son stati solo i partenopei, comprensibilmente. Adesso che a San Siro arriva il Catania, reduce da tre successi consecutivi ma che da casa Inter non è mai uscita col bottino pieno, tanta è la voglia dei tifosi di assister ad una partita vera, quanto non metter in pericolo i gioielli da mostrare nella finale contro il Palermo. Desideri contraddittori che necessiteranno della mediazione del tecnico per poter coesistere.
Catania – La situazione attuale
Il quinto scudetto, il record di punti dall’introduzione della vittoria da tre: superate le iniziali difficoltà, il Catania 2010/2011 si è dimostrato il miglior organico rossazzurro di sempre, secondo solo alla mitica matricola che nel 1960/61 riuscì a conquistare, col metri di valutazione attuale, 51 punti ed ottavo posto. Nonostante ciò la panchina del tecnico etneo, Simeone, scricchiola incomprensibilmente. Da settimane si rincorrono voci sul possibile addio dell’argentino, ex giocatore di Lazio ed Inter, allettato dall’eco di sirene italiane (Lazio) e straniere (Atletico Madrid); tra poche smentite e nessuna conferma da parte dei protagonisti, l’ambiente squadra è comunque riuscito a non turbare la propria concentrazione, centrando la striscia positiva più munifica della stagione, valsa l’aritmetica salvezza ed il record di punti. Per risolvere il busillis 1X2, bisognerà domandarsi se l’atmosfera di San Siro, ed il prestigio di affrontar i Campioni d’Europa ancora (per poco) in carica, basteranno a serrar le fila di un organico che, al fischio finale di Pierpaoli, saprà già esser destinato a perder più di qualche elemento.
Ex di tuno
In campo, l’unico ex della gara sarà il portiere nerazzurro Luca Castellazzi, 18 partite e 28 reti subite nei sei mesi del prestito concesso dal Brescia. Si parla della stagione 2002/03, il ritorno degli etnei in B, società capitanata dalla famiglia Gaucci. In panchina l’ex è nerazzurro, Diego Pablo Simeone: due stagioni, 57 presenze, 11 goal ed una Coppa UEFA con la maglia dell’Inter. Non va nemmeno dimenticato però, il goal del 3-2 segnato con la maglia della Lazio proprio alla “sua” Inter, era il 5 Maggio 2002, all’Olimpico terminò sul 4-2 il sogno scudetto dei nerazzurri.
Inter – Così in campo
Qualche fisiologico (o scientifico) acciacco post-allenamento renderà meno dure (da spiegare) le scelte di formazione per Leonardo. In porta un dolore alla schiena mette a repentaglio la presenza del titolare Julio Cesar, pronto a sostituirlo l’ex di turno Luca Castellazzi. Il difensore Lucio ed il centrocampista Stankovic, che destavano qualche patema ad inizio settimana, hanno invece ripreso ad allenarsi e candidarsi così per un posto da titolare nella formazione di Domenica. Molto complicato rivedere anche solo in panchina il fantasista olandese Sneijder, lo staff medico conta di recuperalo appena in tempo per la finale di coppa Italia, quindi riposerà contro il Catania. Confermati al centro della difesa Ranocchia e Lucio, dubbio sugli esterni: Maicon in ballottaggio con Zanetti, comunque titolare, Chivu con lo spettro Nagatomo, dirompente nelle ultime uscite. In mediana riposo per Cambiasso, vetrina per Mariga al fianco di Thiago Motta, da riportare in condizione aggiungendo minuti nelle gambe. Kharja in campo con Zanetti difensore, altrimenti spazio a Pandev. Eto’o dal primo minuto, ballottaggio Pazzini – Milito.
Inter (4-4-2): Castellazzi, Maicon, Lucio, Ranocchia, Chivu; Zanetti, Thiago Motta, Mariga, Pandev, Milito, Eto’o. All. Leonardo.
Catania – Così in campo
Scelte fortemente condizionate da infortuni ed acciacchi che impediranno a Simeone di riconfermare la squadra capace di inanellare tre vittorie consecutive oltre che 10 punti in 4 gare. In porta tutto fa propendere per la riconferma di Andujar, l’argentino ha addosso gli occhi del selezionatore della nazionale che dovrà scegliere il terzo portiere da convocare per gli impegni di Giugno. Chiuderanno con zero presenze in campionato Campagnolo e Kosicky. In difesa l’equilibrio è in bilico rispetto alle condizioni di Silvestre. Se il capitano etneo non riuscisse a recuperare coppia inedita Augustyn – Terlizzi, vista la contemporanea ed assodata indisponibilità di Spolli, non è però da escludere l’accentramento di Potenza, finora impiegato come terzino destro. Stante questa soluzione, Alvarez tornerebbe titolare sulla destra, Capuano riconfermato a sinistra. Guai anche a centrocampo, fuori causa Biagianti, Carboni e Ledesma titolari, Izco e Lodi si giocano l’ultimo posto rimasto nell’eventualità che nemmeno Ricchiuti riesca a recuperare. Forfait di Lopez in avanti, Schelotto a destro, Gomez a sinistra, unica punta Bergessio; stavolta sarà almeno panchina per Morimoto. Ultima gara in rossazzurro da capitano per Ezequiel Carboni, un grande e memorabile addio.
Catania (4-3-3): Andujar, Alvarez, Potenza, Terlizzi, Capuano; Ledesma, Carboni, Ricchiuti; Schelotto, Gomez, Bergessio. All. Simeone.
Un po’ di tattica
Ultima gara della stagione, ad abbozzare una dinamica tattica si perderebbe il senso del divertimento che certo i giocatori d’ambo le parti vorranno condividere con gli spettatori. Immaginiamo una gara molto aperta, con tante occasioni dall’una e dall’altra parte, tanta corsa, molto istinto e giusto qualche accorgimento sulle fasce adottato dal Catania per limitare il treno Maicon.
[Marco Di Mauro – Fonte: www.mondocatania.com]