Dalla richiesta della Souper Ligka Ellada di ritornare al calcio giocato il 14 giugno all’attesa della decisione del governo greco
Con l’allentamento della quarantena e la riapertura di moltissime attività anche in Grecia sembra tornare alla normalità; seppure con molte limitazioni il governo greco sta pian piano facendo tornare tutto alla regolarità. Chi invece non vive un momento florido è il calcio greco.
Se all’inizio i club della Souper Ligka Ellada, schierati come un sol uomo, chiedevano a gran voce la sospensione dei campionati più tardi, facendosi forse quattro conti hanno chiesto all’unanimità il ripristino delle attività stabilendo in un consiglio federale la data del 14 giugno come ripresa dei campionati.
Il governo del calcio greco, alle prese con lo scandalo dell’Olympiakos, che nel campionato 2014-2015 si sarebbe resa partecipe e protagonista di combine e rischia ora la retrocessione, chiede a gran voce la ripresa per evitare il default delle squadre, non più capaci di sostenere uno stop così lungo.
Il governo Mitsotakis ancora non si è pronunciato sulla ripresa dello sport in Grecia e più passa il tempo e più, a detta degli analisti, la situazione economica delle squadre potrebbe raggiungere una via di non ritorno. Le speranze di rivedere il calcio in Grecia, dunque rischiano di essere appese ad un lumicino e la resa del Basket, uno degli sport più importanti per gli ellenici, non conferisce al folto pubblico grandi speranze.
La Federcalcio greca è comunque fiduciosa e attende una risposta che con ogni probabilità dovrebbe arrivare per la prossima settimana. In Grecia il campionato era stato sospeso il primo di marzo con l’Olympiakos (pt.66), Paok (pt.52, penalizzato di 7 punti) AEK (51 pt.), Panathinaikos (pt.44) Ofi Creta e Aris (34 pt.) qualificati per i Playoff. In coda le penalizzazioni di 12 punti dello Xanthi e i 6 punti del Panionios insieme al Panetolikos sembrano indirizzare la lotta per la retrocessione a tre squadre per due posti.