“Quando Mourinho da’ gli ordini, tutti obbediscono in silenzio”. Scontato? Forse,ma se a pronunciare questa all’apparenza semplice considerazione è un certo Cristiano Ronaldo, ecco che la prospettiva cambia radicalmente, andando ad incenerire qualsiasi considerazione poco lusinghiera azzardabile contro quello che si è ormai inequivocabilmente imposto come il miglior allenatore del globo.
Troppa la differenza tra un tecnico sommamente preparato a tutti i livelli, sia quello tattico che quello mentale, ed uno che sta apprendendo ora come muoversi nei meandri del gotha del calcio europeo. Una sfida impari, che in effetti non è mai nemmeno cominciata. Nessuna prospettiva di vittoria per un Milan apparso imballato e inaridito da un pressing asfissiante portato a compimento indifferentemente da qualunque giocatore vestisse la camiseta blanca del Real Madrid. Sia che si chiamasse Arbeloa, sia che avesse la chioma ingellata ed i piedi nobili di Cristiano Ronaldo. Tutta qui la differenza, forse minima, ma comunque assolutamente incolmabile tra Mourinho ed il suo dirimpettaio rossonero.
Impossibile paragonare lo Special One ad un tecnico alla sua terza panchina in Champions League? Vero, ma qualcuno lo aveva anticipato già un paio di giorni fa… Giusto Josè?
[Gianluigi Longari – Fonte: www.tuttomercatoweb.com]