Oggetto di battute ironiche e discorsi volti più al surreale che alla critica calcistica, Joaquin Larrivey si è ripresentato in Sardegna quest’estate, dopo l’esilio nella sua Argentina, voglioso di lasciare a Cagliari uno straccio di ricordo positivo. ‘Cocco’ di Cellino, ’emozionato’ sotto porta; sono solo alcuni degli epiteti rivolti a colui che arrivò nel 2007 con la fama di ‘futuro Batistuta’.
La nuova stagione in rossoblu’ è cominciata bene per l’attaccante, con la tripletta all’Albinoleffe e il gol al Novara. Oltre a spezzoni di gara comunque importanti per tenere il Cagliari nei piani alti. Ad Assemini, davanti ai giornalisti, è stato il turno del centravanti di Buenos Aires.”Sono voluto tornare molto volentieri perchè sinceramente sono convinto di poter lasciare ai tifosi di questa società un ricordo migliore di quello che avevo lasciato finora. Credo di essere maturato come calciatore ma sopratutto come uomo”.
Dalle parole di Larrivey traspare la voglia di Sardegna. La quale ha ironizzato su di lui, ma non ha mai mancato di testimoniare affetto e malcelata fiducia verso quel possente centravanti che spara a salve. “Ad essere sincero un’altra componente nel mio desiderio di tornare è costituita dall’amore che tutta la mia famiglia ha per la Sardegna – ha ammesso Joaquin – e sono loro che in questi ultimi due anni mi chiedevano di rientrare al Cagliari perchè così sarebbero potuti venire a trovarmi e passare qualche giorno di vacanza qui”.
Larrivey sente l’ambiente dalla sua parte: “Se avessi capito di non essere all’altezza del campionato italiano e della squadra del Cagliari vi garantisco che sarei rimasto in Argentina. Il mister Ficcadenti, ma ad essere sincero anche Donadoni, mi hanno sempre incoraggiato concedendomi minutaggio nelle partite ufficiali. Con il Novara ho segnato, nelle altre gare in cui sono stato schierato ritengo di non aver demeritato ne, certo, mi esalto più di tanto per i tre gol segnati all’Albinoleffe. Ormai mi sento più che integrato nell’ambiente, sia della squadra che dell’Isola e ritengo, ne sono convinto, di poter dare ancora di più a questa formazione ed ai compagni con i quali ho la fortuna di giocare”.
Intanto arriva il Siena. Guai a parlare di partita facile: “La partita è difficilissima e, credetemi, non è una frase fatta. La cosa che mi da più fiducia è comunque la professionalità e competenza con la quale in settimana l’allenatore ci prepara, dicendoci cosa fanno gli avversari e cosa dobbiamo fare noi: a me e ai compagni il compito di mettere in pratica i suoi suggerimenti”.
[Fabio Frongia – Fonte: www.tuttocagliari.net]