Ezequiel Lavezzi è oramai alla quinta stagione con la maglia del Napoli, città in cui è arrivato nell’estate del 2007, all’età di ventidue anni, con la spensieratezza propria ad un acquisto privo di pretese. Senza la responsabilità dell’investimento pesante, la società si augurava di aver scoperto un talento in grado di affermarsi nel campionato più competitivo del mondo.
CARATTERISTICHE E TATTICA – Dopo cinque anni – o quasi – è lecito tracciare un bilancio all’avventura italiana del ribattezzato Pocho, appellativo che la dice lunga sulla sua principale qualità: la velocità. Lavezzi è un attaccante di gran movimento, ama piazzarsi tra le linee avversarie, prendere palla guardando la porta, creare superiorità numerica con il dribbling e produrre quindi un’azione da gol. Pregi che si oppongono all’inefficacia in termini di reti siglate: l’argentino mai in doppia cifra – in campionato – con la maglia del Napoli.
ACCENTRATORE DI GIOCO – La conseguenza è immediata: Lavezzi nel Napoli è un accentratore di gioco. La squadra spesso e volentieri si appoggia sulle sue accelerazioni per creare, non godendo di alternative di gioco già definite. Con l’innesto di Pandev qualcosa di diverso si è visto: il macedone gioca spalle alla porta, dialoga con il centrocampo favorendone il fraseggio ed è notevolmente più incisivo in fase realizzativa. Meno esplosivo nell’accelerazione e nel lungo.
LA CONTINUITÀ: LAVEZZI E’ UN FUORICLASSE? – Il termine più significativo per distinguere un ottimo giocatore da un campione è la continuità delle sue giocate, del suo rendimento. Sia nel corso della gara che durante l’arco di una stagione. Dopo annate in cui Lavezzi ha vissuto a fasi alterne, sembrava questa la stagione della consacrazione: più continuo nella partita, più leader di uno spogliatoio che necessita di personalità per sopravvivere alla sua vertiginosa crescita. L’infortunio muscolare subìto nella sfida alla Roma ha però minato tale processo: il Pocho è mancato all’appello nella gara di Milano e fatica a ritrovarsi. La stagione del Napoli entra nel cuore e Lavezzi è ad un bivio: fuoriclasse o buon giocatore. La differenza è tanta e Napoli lo sa, lasciare ora il segno è un imperativo di chi studia da campione.
[Massimiliano Bruno – Fonte: www.tuttonapoli.net]