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Lazio avanti con i denti: 70 minuti di battaglia, poi Mauri, Rocchi e primo gol per Hernanes

ROMA – La Lazio fa valere la tradizione positiva in casa contro il Bologna (nelle ultime 10 gare a Roma infatti, i biancazzurri avevano ottenuto 7 vittorie e 3 pareggi) e trova il primo successo della stagione contro un Bologna arroccato, battagliero, ma che alla fine deve cedere alle geometrie (gol del vantaggio) e al talento (Rocchi, Hernanes) della Lazio. Un triangolo da manuale spezza la resistenza rossoblu, poi Rocchi con un pallonetto ed Hernanes su rigore nel recupero fissano il punteggio sul 3-1. Una Lazio bella a tratti ma che ha mantenuto la stessa intensità rispetto a Genova. Scende il piano della qualità del gioco, ma salgono quelli dell’intensità e della grinta. Il mix perfetto è atteso alla terza giornata a Firenze.

LA PARTITA – Nessuna sorpresa nella formazioni iniziali, tranne che l’atteggiamento del Bologna è offensivo soltanto nelle intenzioni. Nei primi 45 minuti infatti i rossoblu vanno alla conclusione appena due volte, rendendosi pericolosi ma senza mai centrare lo specchio della porta. Casarini si fa spesso trovare in avanti anziché ispirare Giménez e Di Vaio, mentre Rubin soffre parecchio Lichtsteiner. Lo svizzero è infatti la spina nel fianco della difesa emiliana e trova spesso la corsia libera. Rubin lo lascia spesso passare ma Licht difficilmente arriva ad approfittarne e battere cassa. La Lazio fa fatica a sfondare il muro difensivo eretto da Malesani, ma riesce a provarci ugualmente. Mauri sfiora il gol ma è costretto alla fasciatura alla testa per una collusione aerea con Garics. Hernanes ci prova con una bella punizione in avvio (8’) e con una rasoiata nel finale (37’). Nel mentre il gioco passa spessissimo dalle parti di Ledesma che mette ordine e prova ad innescare sia Rocchi che Zarate ma con scarsi risultati (leggi fuorigioco e marcature strette).
Nella ripresa entra Kozak a sorpresa e il ceco prova subito ad incidere quando ispira la ripartenza di Mauri e attende invano che Hernanes gli restituisca palla mentre è solo in mezzo all’area. Pochi secondi dopo è ancora l’ariete nato il 30 maggio 1989 a provare ad incunearsi in area. In pochi minuti insomma crea più occasioni di Zarate. La mossa di Reja sembra essere stata giusta, ma bisognerà vedere quali ripercussioni psicologiche avrà su Zarate. Al 59’ Hernanes ci prova ancora su calcio di punizione – è evidente ormai che Kolarov quando è andato via gli ha lasciato il testimone impacchettato e pronto su qualche panchina di Formello. Dopo tre nitide occasioni per il Bologna (Giménez, Garics da fuori e Di Vaio che quasi riesce a seminare in area Radu), la Lazio trova la triangolazione che sblocca la partita: Brocchi innesca Rocchi sulla sinistra, l’attaccante veneziano mette in mezzo e per Mauri in scivolata è un gioco da ragazzi (l’azione è una fotocopia del gol del vantaggio segnato contro il Deportivo).

Pochi minuti dopo è lo stesso Mauri d’altri tempi (con fasciatura) ad ispirare Rocchi con un bel passaggio – il capitano concretizza con un pallonetto Pechino-style. Ancora sotto la Nord. Sembra fatta ma Mudingayi non è d’accordo perché dopo tre minuti lascia partire un gran tiro di collo pieno che si insacca a mezza altezza alla sinistra di Muslera. Un brivido serpeggia sulle schiene dei 20.000 dell’Olimpico quando Paponi impatta male un cross dalla destra. Nel finale Kozak si procura il calcio di rigore che batte Hernanes, chiudendo i giochi (spiazzato Viviano).

LA CHIAVE – Il centrocampo è congestionato: il Bologna schiera cinque uomini tutti molto bloccati per la maggior parte della gara. Se ci aggiungiamo che solo due hanno propensione offensiva, ecco che il progetto-attack di Malesani va a farsi benedire. Almeno fino al 75’. La partita infatti si sblocca davvero solo nell’ultimo quarto d’ora, ovvero nel momento in cui la Lazio raddoppia e il Bologna a quel punto non ha più nulla da perdere.

LA LAZIO – Come detto, contro la Sampdoria la qualità di gioco espressa era stata molto buona. Ma un dato poteva preoccupare: la Lazio era stata la squadra con la più bassa percentuale di precisione al tiro (solo 1 su 16 era finito nello specchio della porta, ovvero il 6,3%). Contro il Bologna la storia cambia (3/7) anche se il gioco è decisamente meno armonico rispetto alla gara di Marassi. Ottima la prova di Mauri versione goleador e assit-man. Nel finale si trasforma anche in difensore quando in rovesciata spazza via un pallone che danza pericolosamente in area.

Siparietto di Foggia con Reja: il tecnico friulano lo fa risedere dopo il gol del vantaggio della Lazio; poi quando sembra che sia davvero arrivato il suo turno, la Lazio raddoppia. Foggia deve aver detto al mister che a quel punto sarebbe comunque dovuto entrare, nonostante il secondo gol – al che Reja e Manzini si sono fatti un po’ di risate.

IL BOLOGNA – “Voglio un Bologna più spregiudicato” aveva detto Malesani alla vigilia. L’intenzione poteva pure esserci, ma la realtà dei fatti ha detto altro. I rossoblu vantavano la peggior precisione di passaggi (69,9%) alla prima di campionato. Segno che contro l’Inter la manovra era stata inevitabilmente poco fluida, più tesa a spezzare le trame avversarie che ad organizzare e tessere le proprie. A Roma i rossoblu hanno offerto il bis per gran parte della gara. Dopo 6 risultati utili consecutivi tra la fine dell’anno scorso e l’inizio di quest’anno, la corsa del Bologna si ferma a Roma, dove Malesani aveva già perso lo scorso anno lo spareggio-salvezza sulla panchina del Siena.

TESSERA – Accessi riservati, è vero, ma in Curva Sud c’è un nutrito gruppetto di tifosi del Bologna che canta e tifa come ai “vecchi tempi”. Un cordone di steward li aspettava già prima della gara, così non si può dire che le autorità fossero impreparate all’evenienza (i possessori della tessera sono meno e si accomodano nel solito settore ospiti). Certo è che una scena simile potrà ripetersi sempre – tifoseria più calda nello stesso settore dei tifosi della Lazio, tifoseria più tranquilla transennata nei distinti sud. Occhio.

[Federico Farcomeni – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]

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