Lazio: Bologna ai raggi X

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logo-bolognaAppena un punto più su rispetto al piazzamento che conduce dritto al Purgatorio cadetto, il Bologna naviga in acque tutt’altro che chete. Diciotto turni giocati di campionato, nella metà delle occasioni sono arrivate sconfitte, l’ultima delle quali lunedì ai piedi dell’Etna contro un redivivo Catania. Epifania amara per i felsinei di patron Albano Guaraldi, Befana ancor più acre l’indomani per Stefano Pioli: nessuna calza ad attenderlo sul camino, dolciumi e leccornie rinviate a data da destinarsi. Una telefonata, quella sì, a sollevarlo dall’incarico di head coach. Ringraziamenti, cortesie di rito. In buona sostanza il benservito, che apre alla nuova gestione Ballardini. Umore nero nella città delle Due Torri. Dopo le ultime due stagioni, ottime, griffate dalla banda Pioli, era lecito aspettarsi qualcosa in più di una complicata salvezza. Di certo, la dirigenza rossoblù ha da che recriminare. Con sé stessa.

BALLA ROSSOBLU – Ultima di andata, la massima serie che si appresta alla virata di boa. La Lazio, domani sera, poi il tirar delle somme. Sia chiaro, bilancio in negativo – comunque vada contro i biancocelesti – ma è superfluo affermare quanto i 3 punti servano all’attuale deficitaria classifica del Bologna. La tradizione sorride a Diamanti e compagni: in 61 incontri tra le due compagini in Serie A, i romagnoli l’hanno spuntata in 34 occasioni, 15 i pareggi. Le Aquile della Capitale solo in 12 occasioni sono riuscite a far proprio l’intero bottino, recitando il ruolo di arrembanti corsari. Parlare di vittoria, però, di questi tempi in risulta quasi utopico. Negli ultimi 8 match solo un’affermazione, di misura contro il Genoa. E dire che la colpa fosse solo di un tecnico preparato e capace come Pioli è quantomeno esagerato. Il mercato estivo non ha di certo facilitato il compito dell’allenatore parmigiano. Lo scorso anno ci aveva pensato la coppia Diamanti-Gilardino a caricarsi l’intero peso della squadra sulle spalle, ma quest’anno il solo dorso dell’Alino nazionale non ha potuto far miracoli. Sessione estiva di compravendite fumosa, per usare un eufemismo. L’apporto che il dg Roberto Zanzi auspicava dai vari Acquafresca, Bianchi, Cech, Cristaldo e Mantovani non era quello fin qui espresso. Le partenze dolorose di giocatori cardine come il Gila, Gabbiadini e Taider non sono state per nulla ammortizzate dall’undici del neotecnico Davide Ballardini. Già, proprio lui, il ravennate mai rimpianto a Formello e dintorni. L’avventura in sella ad una formazione di Serie A dell’ex mister delle giovanili del Cesena riparte ad un tiro di schioppo da casa. Un dato, una curiosità,  appare lampante: il rossoblù tinge sempre di più la carriera di mister Ballardini. La Sambenedettese in primis, Cagliari e Genoa ad alternarsi poi. Ora il Bologna.

ANALISI TATTICA – La cronaca prima di tutto. L’annuncio di Ballardini, in realtà, è stata accolto con molta freddezza nella città universitaria per eccellenza. La piazza era schierata dalla parte di Pioli, nonostante i risultati positivi latitassero e la classifica di conseguenza piangesse. Ma le chiacchiere le porta via il vento e la realtà attuale dice che con l’avvento di Davide Ballardini a Casteldebole, con tutta probabilità tornerà di moda la difesa a 4. Largo ad una più canonica retroguardia composta da Garics e Morleo, motorini sugli esterni e la tanto granitica quanto macchinosa coppia centrale Natali-Antonsson. A presidio dei pali confermato Gianluca Curci, nonostante una prima parte di stagione non propriamente esaltante. In mediana, il ravennate si affiderà a Kone, Khrin e Pazienza.

Se il primo curerà anche velleità offensive, lo sloveno e l’ex napoletano vivranno costantemente la partita sotto palla, con il compito di guardare le spalle a Diamanti, vero ed unico top player degli emiliani. L’esuberante trequartista nel giro della Nazionale di Cesare Prandelli agirà alle spalle di due punte. Questo è quanto filtra dal quartier generale rossoblù, nonostante non ci sia chiarezza circa chi saranno i titolari, destinati a guidare gli attacchi diretti contro la formazione di Reja. Cristaldo al momento appare sicuro di una maglia, ma per affiancarlo è bagarre serrata tra Acquafresca, al momento in vantaggio, e Rolando Bianchi. Per il primo, pupillo del tecnico già dai tempi di Cagliari, si tratterebbe di una vera e proprio rispolverata mentre per l’ex ariete e capitano del Toro è auspicabile un rilancio, vista la scarsa vena realizzativa mostrata sotto la gestione Pioli.

PROBABILE FORMAZIONE – Bologna (4-3-1-2) Curci; Garics, Natali, Antonsson, Morleo; Kone, Khrin, Pazienza; Diamanti; Acquafresca, Cristaldo. A disp. Stojanovic, Agliardi, Radakovic, Cherubin, Ferrari, Cech, Crespo, Yaisien, Moscardelli, Christodoulopoulos, Laxalt, Bianchi. All.Ballardini

[Matteo Botti – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]