Una vittoria arrivata nel finale, sofferta fino all’ultimo minuto: tre punti che scacciano gli spettri della crisi e che, invece, regalano alla Lazio un piccolo allungo in classifica visiti i pareggi di Udinese e Napoli. La Lazio può, dunque, sorridere per il successo anche se la prestazione non può lasciare soddisfatti di fronte ad un Cagliari arrendevole anche se ben organizzato. Partita noiosa, match soporifero fino all’85’, quando Diakitè trova la zuccata vincente su punizione di Ledesma. Da lì in poi è un susseguirsi di emozioni con il Cagliari che cerca il pareggio ma che trova Marchetti sulla sua strada e Candreva che sfiora il suo primo gol con la maglia biancoceleste. La Lazio vince e resta terza, il vantaggio su Napoli e Udinese aumenta a tre lunghezze: Reja può, finalmente, sorridere nonostante l’assenza, e oggi si è sentita, di Miro Klose.
FORMAZIONI – Reja rivoluziona la Lazio complice, soprattutto, l’assenza di Klose: messi da parte il 4-2-3-1 e il 4-3-1-2, l’allenatore goriziano sceglie il cosiddetto “albero di natale”: Mauri ed Hernanes compongono la coppia di trequartisti dietro a Tommaso Rocchi, in mediana Ledesma è il perno centrale, Brocchi l’interno di sinistra e Gonzalez quello di destra. In difesa largo al rientrante Konko e a Radu sugli esterni, con Biava e Diakitè centrali. Ficcadenti risponde con un 4-3-1-2 in cui Conti è il regista, ai suoi lati spazi per Nainggolan ed Ekdal. Cossu agisce da trequartista dietro a Pinilla ed Ibarbo. Difesa rossoblu orfana di Canini, al suo posto Ariaudo.
PRIMO TEMPO – Vincere per riprendere quella corsa interrotta a causa delle sconfitte contro Bologna e Catania, la Lazio parte con buona verve animata dalla voglia di tornare a conquistare i tre punti. Lopez, in panchina al posto di Reja, guarda con volto abbastanza disteso una squadra che prova ad amministrare il gioco e pungere con un tiro di Brocchi e con una penetrazione di Rocchi che, però, non riesce a trovare la stoccata giusta. Dopo un buon avvio della Lazio, il Cagliari esce dal guscio e grazie alla velocità di Ibarbo crea qualche grattacapo alla difesa laziale: a metà tempo, proprio un’uscita avventata di Marhetti sul colombiano potrebbe essere punita con il rigore ma Peruzzo lascia correre. La Lazio, allora, prova a reagire ma le occasioni latitano grazie alla buona organizzazione difensiva dei sardi ma anche ad un assetto tattico che sembra lasciare la squadra un po’ spuntata. Al 40′ Konko crossa basso per Rocchi che viene atterrato da Ariaudo: il rigore sembra esserci, il capitano biancoceleste si lamenta molto, ma l’arbitro non lo asseconda. E’ l’ultimo sussulto di un primo tempo avaro di emozioni: lo 0-0 rispecchia fedelmente l’andamento di una gara, a tratti, soporifera.
SECONDO TEMPO – Reja ordina la scossa e allora Lopez toglie Mauri e inserisce Kozak: la Lazio passa al rombo con il ceco al fianco di Rocchi a centrocampo. Ma la musica non cambia anche perché il Cagliari continua a difendersi bene e senza disattenzioni e tra le fila biancocelesti si sente, eccome, l’assenza di Miro Klose. Mentre un fortunale si prepara ad abbattersi sull’Olimpico comincia la girandola dei cambi: Ficcadenti toglie Ibarbo e inserisce Thiago Ribeiro, Lopez risponde con Alfaro al posto di Rocchi. Male la Lazio che non riesce ad imbastire un’azione offensiva degna di nota e neanche la notizia del gol del Napoli, scuote i biancocelesti. Il Cagliari si limita a gestire bene la fase difensiva ed ecco che il risultato è una partita dai ritmi bassissimi e priva di occasioni. Al 29′, però, ecco che un cross basso di Konko viene catturato a centro area da Alfaro ma la girata dell’uruguayano è preda di un attento Agazzi. La prima vera occasione della ripresa, ma forse della partita, dei biancocelesti sfuma così. Lopez si prende i sonori fischi dell’Olimpico quando al 34′ toglie Hernanes per inseire Candreva. L’acuto dell’ex Liverpool Montevideo rimane episodio isolato, la Lazio ci prova in modo confuso e Kozak non riesce ad incidere come, invece, spesso gli accade.
La partita scorre via così, fino al lampo del 43′: Ledesma calcia una punizione dalla trequarti, Diakitè svetta più in alto di tutti e insacca. La partita s’infiamma e diventa improvvisamente emozionante, anche perché la reazione del Cagliari è veemente e proprio durante il terzo minuto di recupero i rossoblu sfiorano il pari: Ekdal raccoglie un suggerimento di Agostini e dai 20 metri scarica un destro che chiama Marchetti alla respinta, Pinilla si avventa sul tap-in ma il portiere laziale è ancora prodigioso, ci pensa poi Agostini a sparare alto la palla dell’1-1. Il capovolgimento di fronte, porta Candreva vicinissimo al suo primo gol laziale ma la palla impatta il palo. E’ l’ultima emozione di una gara noiosa per 85′ e poi estremamente vibrante per i restanti cinque minuti, più i quattro di recupero.
[Marco Valerio Bava – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]