«Ma questa è solo Lazio-Catania — ha avvertito subito Reja che poi ha continuato elargendo parole di stima per il collega —. E poi contro Montella non ho nulla. Anzi, lo stimo tantissimo come persona e come tecnico: equilibrato, rispettoso, preparato. La sua Roma giocava un discreto calcio, a Catania sta facendo benissimo. Per noi sarà dura, anche perché siamo pure in formazione rimaneggiata. Di scudetto non voglio sentir parlare. Il nostro obiettivo massimo è la Champions, sarebbe un traguardo straordinario». È cauto Reja, e i suoi giudizi sono frutto dell’esperienza accumulata e delle molte generazioni di differenza che intercorrono tra i due, che per la prima volta si incontrarono la stagione scorsa nel derby del 13 marzo e il “novellino” Montella riuscì subito a superare il goriziano.
Erano i tempi della “maledizione” che affliggeva le stracittadine biancocelesti, i tempi in cui in un modo o nell’altro, alla fine la Lazio usciva dal campo sempre sconfitta e con tanti rimpianti. Ma adesso le cose sono cambiate. Con la maglia biancoceleste adesso ci sono giocatori del calibro di Miroslav Klose, di Djibril Cisse. Gente esperta e capace di decidere le partite in qualsiasi momento come ci ha fatto imparare proprio nella partita più importante il Panzer. Il Catania di Montella arriverà a Roma per mettere in difficoltà la seconda in classica, cercherà di chiudersi per poi ripartire e fare male alla difesa orfana di André Diàs, ma la Lazio quest’anno ha dimostrato di avere una buona maturità e farà di tutto per centrare la quarta vittoria consecutiva anche perché Reja ci sta prendendo gusto a occupare le zone alte della classifica… Montella per il momento può aspettare.
[Marco D’Ercole – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]
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