Tre presenze, sei mesi, e poi ancora tensione con Reja: una convocazione rifiutata prima di Milan-Lazio, uno screzio prima di Lazio-Vaslui, poi fu pace, l’ultima partita da titolare in campionato (con l’Udinese, il 16 dicembre 2011). Poi Bari, e ritorno al Via. Talento e sguardo sfacciato, carattere non facile e doti atletico-tecniche importanti, ecco Luis. “Hai paura?” , gli disse un giorno Reja, una mattina del 22 settembre 2010. La risposta: “Mister, ho due gambe anch’io”. E fermò Ronaldinho. Talento e sfrontatezza, soldi mandati a casa, forte legame con le origine angolane. Non basta il coraggio, a volte serve tanto sudore. Per rimanere cosi in alto, bisogna lottare. Diakité stravede per lui, era la mascotte di Cisse, è la nuova spalla di Ciani. Il gigante francese ha iscritto i figli a scuola sulla Cassia. Cavanda no, sta ancora inseguendo il diploma privatamente sui banchi. Maturità, t’avessi preso prima…
[Luca Capriotti – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]
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