Da una parte il grande rientro, dall’altra una bella sorpresa. Radu si è ripreso la sua Lazio. È mancato troppo tempo dai campi di calcio, bloccato da infortuni e continue ricadute che ne hanno sempre ritardato il ritorno. Cavanda sta convincendo tutti. Petkovic lo ha portato ad Auronzo, ci ha creduto come nessuno aveva fatto in passato. Se l’è coccolato, gli ha svelato tutti i trucchi e Luis lo sta ripagando alla grande. Quest’anno la Lazio può contare anche su di loro. La scorsa stagione si perse la Champions per la mancanza di alternative, quest’anno i tifosi possono star tranquilli, possono contare su due calciatori di livello assoluto, uno è tornato, l’altro è appena arrivato. Ma andiamo a scoprire i punti di forza delle due frecce biancocelesti con l’aiuto del Corriere dello Sport.
RADU – “Non dà l’impressione di esser stato fermo così a lungo” ha dichiarato recentemente il tecnico bosniaco. È rimasto a bocca aperta anche lui. È il Radu più forte di sempre quello che ha per le mani. Difende, attacca, ruba palla e riparte. È infaticabile, uno di quei calciatori che dà sicurezza a tutta la squadra, che mantiene equilibro tra i reparti. E con lui in campo la Lazio, non solo non perde mai, ma non prende neanche gol. Era tornato a fare 90’ col Panathinaikos (3-0), ha proseguito con Juve (0-0) e Tottenham (0-0), per finire con la schiacciante vittoria di martedì scorso (3-0). Le sue doti tecniche non sono mai state messe in dubbio, lo scetticismo derivava dalla scarsa tenuta fisica, ma rinforzo muscolare, lavori postura e prevenzione hanno fatto di lui un ragazzo affidabile, continuo, e adesso gli altri dovranno sudare parecchio per riprendersi il posto.
CAVANDA – Era partito fortissimo a inizio stagione, scalzando nelle gerarchie uno come Scaloni, un totem nello spogliatoio laziale. Aveva dato prova di forza fisica e diligenza tattica, ma poi qualcosa è cambiato e l’angolano è calato di forma. Non si era visto per qualche tempo, Petkovic lo aveva tirato fuori dalla mischia per farlo rifiatare, sapendo dargli nuovamente fiducia al momento giusto. È sì, perché è ripartito forte Luis e lo ha dimostrato sia contro il Tottenham che contro l’Udinese. Aveva di fronte gente come Bale e Armero. Il primo è stato costretto a cambiar fascia durante la gara, il secondo è stato totalmente annientato dallo strapotere fisico del numero 39. Il suo problema è sempre stata la “testa”. “E’ questione di personalità e carattere, ha bisogno di sentire fiducia” aveva detto Bollini qualche tempo fa. Petkovic gli ha dato ascolto, ha costruito un calciatore completo, forte e martellante in fase offensiva, attento e preciso in chiusura. Certo, qualcosa c’è da migliorare, ma se continua così, la Lazio potrà dire con fierezza di essersi trovato in casa un ottimo talento.
[Gianmarco Filizzola – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]
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