Aquile e grifoni, in cielo non c’è spazio per tutti. Lazio e Genoa, un tempo alleati solidi di mercato, love-story storie di classifiche opposte, a punteggio pieno i biancocelesti, unici ad inseguire la Juve in fuga, rossoblu ancorati nelle zone basse della classifica.
FORMAZIONI – Petkosorpresa del giorno: terzini Scaloni e Cavanda, Lulic spostato nella sua naturale posizione più avanzata, Ledesma schermo di fronte alla difesa, Candreva sulla fascia opposta, Mauro Zarate seconda punta in fase offensiva e capace di ripiegare sulla linea del centrocampo in fase di non possesso. Kozak davanti, sulle spalle l’eredità di Klose. Il Genoa schiera il calciomercato biancoceleste: Granqvist in difesa affiancato da Canini, a centrocampo Kucka, Anselmo e Tozser a schermare la difesa, Merkel a rifinire per Immobile e l’ex romanista Borrierello.
PRIMO TEMPO – Lazio che parte fortissima, al 9′ subito Ledesma imbecca alla perfezione Kozak, il tiro dell’ariete ceco è debole, sorpassa Frey ma viene deviata in tuffo disperato da Canini. Prima di una lunga serie di folate offensive biancocelesti, unico pericolo un colpo di testa alto di Borriello: è parola di Hernanes subito dopo, il suo verbo calcistico trova espressione purissima in un tiro teso, Frey immobile, pallone di pochissimo a lato. Candreva dopo un minuto impegna Frey da fuori area, ancora un minuto e il trequartista romano è di nuovo in proiezione offensiva, aspetta l’arrivo di Scaloni, cross teso ma Zarate spara alto. 30′ minuti sul cronometro, ed Hernanes scodella pregevolmente per Candreva, tiro prepotente del numero 87, ancora Frey a negargli la gioia del gol. Al 37′ sortita del Genoa, la percussione sulla fascia di competenza di Sampirisi finisce con un tiro sull’esterno della rete. Poi è Candreva-Show: continua il suo duello personale con Frey, ancora tiro potente, ancora pugni del portiere francese. Azione successiva pregevole, ancora Candreva mette al centro, ma Biava non arriva. Squadre negli spogliatoi, la Lazio meriterebbe il vantaggio, ma il risultato non si sblocca.
SECONDO TEMPO – De Canio prova la carta Jankovic al posto di Merkel, Petkovici rispedisce in campo tutti gli effettivi della prima frazione. Nel secondo tempo è ancora Lazio, subito Lazio, due minuti, ed Hernanes entrra in area, lascia partire un tiro improvvisa che scheggia la parte alta della traversa. Al 55′ minuto il duello con Frey continua: ancora Candreva da fuori, ancora Frey in angolo. Dalla bandierina ancora pericolo: il pallone carabola fuori area, tiro secco di Zarate, un pò disturbato dal suo stesso compagno Ciani, fuori di poco. Fuori Anselmo, dentro Antonelli per il Genoa. Meno di 1 ora, minuto 59′, e il Genoa rischia di passare il vantaggio, nonostante la mole di gioco macinata dagli uomini di Petkovic, nella più classica delle leggi calcistiche: azione confusa, Granqvist a botta sicura nell’area piccola, para Marchetti, incespica Borriello, ancorsa palla a Granqvist, chiude Marchetti. Emozioni a non finire: tiro cross di Candreva, Kozak si allunga, vorrebbe quasi aggiungere ulteriori centimetri alla sua già imponente altezza, ma non arriva di un soffio sul secondo palo. Protesta Borriello al 65′, la trattenuta di Scaloni è quasi gesto d’amicizia, più che reale opposizione, nulla di fatto. Il clima si riscalda, Candreva protesta un pò troppo con il guardalinee, e l’arbitro lo ammonisce. Doppio cambio biancoceleste: dentro Mauri e il Tata Gonzalez, fuori Scaloni e Zarate. La scelta di Petkovic suscita il prevedibile malumore della piazza: il Pibe di Haedo è stato, è e sarà sempre uno dei pupilli della Curva Nord. Minuto 71′, Lulic si accentra, tiro secco, Frey si oppone. Esce l’evanescente Immobile, entra Seymour. La Nord vede Klose, e già ribolle: al 75′ entra la furia tedesca, e dopo un minuto cerca subito il secondo palo di destro. Il suo tiro meriterebbe miglior sorte, ma finisce fuori. Al 78′ la beffa prende le sembianze di Borriello, che si invola in sterminate praterie, e di diagonale batte Marchetti, implacabile. La Lazio prova a reagire, Lulic va al cross per Mauri, ma la sua deviazione finisce alta. Ammonizione per Borriello, brutto il suo intervento su Ledesma. Al minuto 91′, Klose devia, Kozak segna, ma l’urlo si strozza in gola alla Nord, la posizione di Kozak è nettamente irregolare.
L’AQUILA BEFFATA – Triplice fischio, la beffa si consuma, il calcio è mondo senza leggi, a volte ingiusto. La Lazio esce sconfitta dopo aver creato e sciupato tanto, in bocca tanto amaro; il Genoa torna sotto la Lanterna a punteggio pieno, è bastato Borriello. L’unica legge eterna, e immutabile, condanna i biancocelesti: conta solo il risultato, non si vince ai punti. Oggi il pugile KO è biancoceleste, il Grifone abbatte l’aquila, mai doma, ma sconfitta. Il calcio è ingiusto: appuntamento mercoledi a Napoli, per raddrizzare i verdetti del fato.
[Luca Capriotti – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]