Rebus doppio, a incastro. Impiego tattico da una parte, prospettive future dall’altra. Nel crash indifendibile di domenica, molti hanno visto l’emblema della serata in Hernanes. Fuori posto, fuori forma, fuori dalla grazia che lo ha sempre contraddistinto. In due mesi, due trofei: la Coppa Italia con la Lazio, la Confederations Cup con il Brasile. Un finale di stagione da sogno, un’inizio di nuovo anno (calcistico) da mille punti interrogativi. Il Corriere dello Sport parla dei due rebus.
REBUS TATTICO – É quello più risolvibile. Giocare sulla trequarti non fa per lui. Era evidente anche nell’ultimo anno di Reja, Petkovic ha voluto testarlo con mano. Il Profeta non è un numero 10, l’8 sulle spalle lo identifica pienamente nel suo ruolo naturale. Anche partendo dagli ultimi trenta metri, cerca ugualmente di arretrare il baricentro e smistare il pallone. Ma così finisce per pestarsi i piedi con Lucas Biglia. Mettici pure che con la Juventus ha avuto anche compiti di marcatura su Andrea Pirlo, il flop è compiuto. Hernanes ama avere spazi davanti a sé, decidere quando partire palla al piede o quando tagliare per dettare il passaggio. Tutte attitudini che richiedono di giocare da intermedio, proprio come lo scorso anno. Petkovic ne ha avuto ulteriore conferma.
REBUS SUL FUTURO – Decisamente più enigmatico. Hernanes rimane, Hernanes parte. Un pendolo che accompagnerà il mercato della Lazio fino al 2 settembre, giorno di chiusura. Se la richiesta di Lotito rimane sui 25-30 milioni, pochi dubbi sul fatto che resti a Roma. A meno che non arrivi un club disposto a far ridere il patron. Magari un club inglese, magari il Tottenham, dopo che avrà finito di contare i fantastiliardi incassati dalla cessione di Gareth Bale al Real Madrid. Altrimenti, il nazionale verdeoro vestirà ancora la maglia biancoceleste. L’incognità più grande, in ogni caso, non svanirebbe: rinnova o non rinnova? Le indiscrezioni più recenti hanno raccontato di un rifiuto da parte del giocatore e del suo staff alla prima proposta di Lotito. Hernanes vuole più soldi, vuole più garanzie? La certezza è che a giugno 2015 si libererebbe a parametro zero. Tradotto: o rinnova o la Lazio lo cede entro un anno. A meno di perderlo senza vedere un becco di un quattrino. Ma su questo, neanche lui che è Profeta può prevedere molto.
[Stefano Fiori – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]