La Lazio di Lotito si sta avvicinando alle grandi a piccoli passi. Tante anche le intuizioni sul mercato del presidente biancoceleste: i giocatori giusti al prezzo giusto (vedi Lulic, Klose ed Hernanes). Con Rossi in panchina la Lazio ha centrato un sesto e terzo posto (qualificazione in Champions). E ha vinto anche una Coppa Italia e una Supercoppa (con Ballardini in panchina).
I LATI POSITIVI DELLA GESTIONE LOTITO – Lotito da otto anni iscrive senza difficoltà la Lazio al campionato e l’operazione risanamento è quasi completa. Inoltre ha salvato la sua storia, lunga ben 112 anni. Invece De Laurentiis a Napoli e Della Valle a Firenze sono ripartiti da zero. La Lazio è una delle poche squadre che rispetta il fair play finanziario e nonostante tutto nell’ultimo campionato si è piazzata al quarto posto, davanti a Napoli, Inter e Roma, che di ingaggi spendono molto di più. Il monte stipendi del club capitolino è il più basso di quasi tutte le big della Serie A. “La Lazio non è terra di conquista. Pagare moneta, vedere cammello”, celebre frase del patron biancoceleste. Infatti se Lotito vende lo fa sempre a cifre altissime, portando un vantaggio economico alla società. Non dimentichiamoci neanche dei vari negozi ufficiali che sono stati aperti per favorire il merchandising e dell’aquila Olympia, che ha riportato alla stadio tanti bambini.
I LATI NEGATIVI DELLA GESTIONE LOTITO – Spesso Lotito sbaglia nella forma. Ad esempio quella corsa sul prato dell’Arechi per festeggiare la promozione del Salerno in Lega Pro gli è costata l’ennesima contestazione della sua gestione. Inoltre Lotito dice di aver messo i tifosi al centro del suo progetto, però, quasi sempre ha dimostrato il contrario. Al centro c’è lui e le sue decisioni difficilmente vengono capite dai sostenitori biancocelesti. L’ultima quella di portare sulla panchina capitolina Vladimir Petkovic, prendendosi dei rischi pazzeschi. O stai con me o contro di me, è sempre stata la sua legge (Vedi Rossi, Sabatini e Reja). Per il momento continua il matrimonio solo con il fidatissimo Tare. Il dirigente albanese è diventato il modello Lotitiano di lazialità. Molti giocatori negli ultimi anni sono andati via solo perché chiedevano un adeguamento del contratto: Mudingayi, Lichtsteiner, Kolarov, Pandev e Muslera. Oggi avremmo avuto una Lazio da scudetto.
In questi anni molte volte Lotito è rimasto solo, rinnegando la lazialità e condannando tutto e tutti con i suoi giudizi. Non dimentichiamoci di Di Canio, prima richiamato e poi cacciato da Formello. Ha allontanato dalla Lazio anche personaggi come Bob Lovati e Felice Pulici. Tante anche le condanne penali e sportive collezionate in questi anni, e le cause contro Stendardo, Manfredini, Pandev e Mutarelli perse al Collegio Arbitrale. Litiga con tutti, anche con il Coni per l’affitto dell’Olimpico. Questo è Claudio Lotito.
[Francesco Ponticiello – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]
Calciomagazine ® 2005 - 2024 - Notizie Calcio supplemento al Giornale Online L'Opinionista
p.iva 01873660680 Testata giornalistica Reg. Trib. di Pescara n.08/08 dell'11/04/08 - Iscrizione al ROC n°17982 del 17/02/2009
Calciomagazine sui social - Redazione - Privacy Policy - Cookie Policy