Ancora tu? Ma non dovevamo vederci più? Di chi stiamo parlando? Della Lazio dello scorso anno… Gagliarda in casa, un po’ meno in trasferta. Sempre ad un passo dal diventare grande, sempre alla ricerca di quella maturità tale da permetterle di sedere al tavolo dei Top Club. Sì, perché tra la Lazio di Reja e quella di Petkovic, per il momento, non è che ci sia questa grande differenza. 30 erano i punti dello Zio Edy, 30 sono quelli del tecnico bosniaco, con la differenza che l’ex Napoli si trovava a quattro lunghezze dal primato, mentre per Vlado sono otto i punti di distacco dalla prima piazza. Certamente il modo di approcciare alla gara è differente. Il cacio del bosniaco è più affascinante, fatto di pressing, possesso palla e sovrapposizioni e alla sua prima stagione nel calcio italiano ha ampiamente dimostrato di essere un allenatore dalle ottime qualità.
Ma per il momento la compagine biancoceleste sta dimostrando di ricalcare in pieno le cavalcate degli anni precedenti, nel bene e nel male. Come riporta TuttoSport, infatti, le cadute e i trionfi ottenuti fin qui da Ledesma e compagni ricordano molto quelli occorsi la scorsa stagione. D’altronde, gli interpreti sono pressoché gli stessi (Petkovic ha potuto usufruire di Candreva dall’inizio della stagione, ma Reja aveva a disposizione una spalla come Cissè nel girone d’andata) e dopo sedici giornate sono le stesse anche le paure della rosa.
Chi di voi, vedendo crollare i capitolini sotto i colpi di Cavani e Gomez, non si è visto scorrere davanti agli occhi le immagini delle disfatte di Siena e Palermo? E anche nelle gioie il percorso sembra essere simile al 2011/’12. Il derby vinto, la targa a Formello e la marcia trionfale nelle partite casalinghe. Il modo di arrivarci è sicuramente differente e il popolo laziale sa di avere per le mani una squadra spumeggiante e sempre pericolosa, ma il fine si somiglia molto. La gara di Bologna ha portato alla luce anche una polemica che non sembra nuova dalle parti di Formello: Klose-dipendenza è oggi, Klose-dipendenza era un anno fa, con la ricerca ossessiva di un suo vice che in rosa non si riesce a trovare.
Certo, Petkovic è alla prima stagione e ha tempo per “battere” il suo predecessore, ma per il momento le differenze non sono così evidenti, anzi. Alla fine del girone d’andata mancano tre gare e nove punti in palio. Petko ha la possibilità di lanciare la “sua” Lazio, avvicinarsi a quel terzo posto sempre sfiorato e mai raggiunto dal tecnico goriziano. Tre gare con le quali dovrà convincere la società a fare uno sforzo e mettere mano al portafogli nel mercato di gennaio. E con qualche rinforzo in più, allora sì che questa Lazio potrà finalmente far sognare i suoi tifosi.
[Gianmarco Filizzola – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]