Tranquilli, Klose c’è. Il tedesco ha affondato la Roma, ha regalato una nuova gioia ai tifosi biancocelesti. La Lazio è andata sotto, Miro ha preso per mano la squadra, gli ha indicato la via e con un suo guizzo ha messo la freccia e ha sorpassato i rivali. Dopo il match il tedesco ha accusato un po’ di febbre, nulla di grave, ma ha preferito rinunciare alla sua Germania, ha preferito rimandare l’appuntamento con la storia, ancora un gol lo separa da Gerd Muller, c’è tempo per farlo. Adesso c’è da pensare solo alla Juve. Klose l’ha messa nel mirino, lo scorso anno rimase a secco all’andata e fuori al ritorno. Come riporta il Corriere dello Sport, un problema fisico lo tenne lontano dallo Juventus Stadium, dove fu costretto a guardare i suoi compagni cadere sotto lo squillo di Alex, uno degli ultimi col 10 bianconero sulle spalle. Oggi Miro c’è.
RECUPERO – Non ha permesso a nessuno di mettersi in mezzo. Ieri s’è allenato a parte per precauzione, voleva smaltire perfettamente l’attacco influenzale e ha preferito non esporsi agli agenti atmosferici. Già da oggi tornerà coi suoi compagni, preparerà in ogni dettaglio la sfida di sabato. Studierà i movimenti di Chiellini e Barzagli, i punti deboli di Buffon… E’ così che stana le sue prede, le studia, le osserva. Come un puma. Calmo, tranquillo. Mai un movimento sbagliato, mai un passo di troppo. Lui è lì, al centro dell’area di rigore, nessuno lo vede e al momento giusto esce e azzanna il pallone, col portiere avversario costretto a riprenderlo dalla rete.
JUVE – E pensare che sabato Miro poteva sfidare la Lazio, con il bianconero addosso. La Juventus ci aveva pensato, voleva Klose per completare un attacco orfano di campioni. Ma il panzer non è uno che cerca la gloria. Si è dimezzato lo stipendio pur di giocare con continuità. Ha rifiutato i milioni tedeschi del Bayern Monaco, quelli inglesi del Tottenham e chissà quanti altri. Il destino lo ha spedito a Roma, sponda Lazio e da lì il numero 11 non ha intenzione di muoversi. Alla prima stagione in biancoceleste Miro è stato straordinario. 12 gol in 24 presenze e una valanga di assist per i suoi compagni. Stava trascinando la Lazio in Champions League, poi ci si è messo di mezzo un infortunio e i biancocelesti hanno perso la via, la sua guida. Ma quest’anno no. Non si commetterà lo stesso errore. Klose è un patrimonio da gestire, già al settimo centro, l’ottavo l’ha messo in canna, l’ha conservato per Buffon.
BUFFON – E dire che Miro ha già bucato Gigi in passato. L’ultimo squillo risale al 9 febbraio 2001, stadio Signal Iduna Park di Dortmund. Cross di Muller dalla sinistra, Klose si divincola dalla marcatura e buca il portierone di testa. Era una notte di nazionali, Germania-Italia. Miro vuole ripetersi con la Lazio, ha visualizzato la preda ed è pronto a colpire.
[Gianmarco Filizzola – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]