Cura i suoi muscoli immergendosi nel ghiaccio, segna e aiuta la Lazio, è un campione, lo dimostra anche quando non gonfia la rete avversaria. A Pescara è tornato a segnare, contro il Siena aveva macinato calcio senza, però, trovare la rete, nel post partita era deluso, contro il Maribor si è riposato, ha accumulato fame e voglia, l’ha scaricata sul povero Perin. E’ a quota cinque in campionato, ha nel mirino i 13 gol segnati nello scorso campionato, quando fu penalizzato da quel maledetto infortunio che lo tenne fuori quasi due mesi. Segna che è un piacere, in Germania la stampa lo esalta e il Bayern lo rimpiange, non è un caso che Hoeness lo abbia pizzicato con dichiarazioni velenose.
Miro non se ne cura, non ama le polemiche, è un signore e non solo del gol. A Monaco lo avevano messo da parte, ora tacciano di fronte alle prodezze di questo campione. Petkovic gli ha disegnato intorno una squadra che ne esalta le caratteristiche, è il rifinitore di una macchina che viaggia a meraviglia. Klose segna e trascina i compagni, li ispira. La Lazio se lo gode, se lo coccola. Cinque gol in sette giornate di campionato, sei se aggiungiamo le partite di Europa League. I laziali gongolano, lo amano, è l’idolo del popolo biancoceleste, ma anche in Germania è un monumento. “Locomotiva Klose”, “Klose in forma smagliante” erano i titoli di alcuni quotidiani tedeschi ieri. Miro è pronto a dare il suo contributo anche in Nazionale, la selezione di Loew sfiderà Svezia e Irlanda per qualificazioni mondiali: non saranno il Liechtenstein, ma Klose proverà a segnare lo stesso. Vero Hoeness?
[Marco Valerio Bava – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]
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