Petkovic vuole esaltarlo, lui, Lucic, appena eletto miglior bosniaco insieme a Pjanic e Dzeko, non vede l’ora di ricominciare. L’ha lanciato in un campionato di prima fascia Tare, pescandolo in Svizzera, allo Young Boys, a San Siro, alla sua prima, aveva commesso parecchi errori, ed era stato subito etichettato come bidone. Ma Lulic ha dimostrato il suo valore e la sua duttilità: può giocare terzino, destro-sinistro, mezzala, esterno, trequartista, un vero e proprio jolly, come riporta il Corriere dello Sport a firma Alberto Abbate. Se non fosse stato out per due mesi (stiramento ai flessori, dal 26 febbraio), la sua Lazio ora probabilmente sarebbe in Champions: 38 presenze quest’anno, 4 gol e 6 assist, valore lievitato da 2,8 milioni ad almeno quattro volte tanto, assalto del Bayern Monaco respinto.
Ha incensato subito Petkovic (“è un genio, con lui sono arrivato a piena maturazione“), lo ha perfino invitato al suo matrimonio. Timido Lulic, si racconta un pò: “L’impatto con Roma è stato strano, è una metropoli, è difficile orientarsi, cosi per rendere tutto più facile ho affittato un appartamento vicino all’Olimpico. Sto benissimo alla Lazio, ho contratto lungo, ma il calcio è strano, quindi aspetto per comprare casa. Derby? Il primo è stato uno shock. Sono tutti in ansia un mese prima, è la partita della vita per i romani. E, quando l’abbiamo vinto, s’è respirata una felicità indescrivibile“. Un ragazzo semplice, vive su internet, attaccato al tablet. Connessione veloce, come lui.
[Luca Capriotti – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]
