“La miglior difesa è l’attacco”. Quante volte l’avete sentito dire? Nel calcio, soprattutto. Basta dare uno sguardo alle squadre europee più forti degli ultimi anni per capire che il centro di tutti i pensieri è sempre il reparto avanzato. Prendiamo per esempio il PSG che – nelle recenti sessioni di calciomercato – ha puntato tutto sugli acquisti di Ibrahimovic, Cavani e Di Maria. Non proprio tre giocatori difensivi. O al Barcellona, che ha abbandonato l’idea del “falso nueve” e si è portato a casa Neymar e Suarez. Tanti esempi, una sola certezza: quando gli attaccanti fanno gol, il calcio è uno sport molto più semplice.
POCHI GOL – “Per vincere una partita bisogna fare più gol degli avversari”, insegnava Vujadin Boškov. Facile da teorizzare, più difficile da trasformare in pratica. Basta guardare in casa Lazio, dove le punte appaiono… spuntate. Il confronto con lo scorso anno, infatti, è più che mai significativo: alla prima sulla panchina della Lazio, Pioli era riuscito a portare brillantezza, velocità e, appunto, gol. Nelle prime dodici giornate della scorsa annata, erano ben 20 le reti realizzate dai biancocelesti contro le 12 attuali. Otto in meno, che si intrecciano benissimo con il digiuno di Candreva e Klose. C’è da preoccuparsi? In maniera giusta. Anche perché se è vero che il numero di giocatori andati a segno è lo stesso – otto – è anche vero che quest’anno la Lazio può contare su un centravanti in più, Alessandro Matri e su un Felipe Anderson che, 365 giorni fa, era ancora un oggetto misterioso.
DJORDJEVIC, RICORDI LO SCORSO ANNO? – E se Keita e Felipe Anderson, per il momento, sono le uniche note positive del reparto avanzato, i tifosi si chiedono che fine abbia fatto Djordjevic. Certo, il serbo, a confronto con altri suoi compagni, si sta rivelando “piuttosto” in forma, ma clamorosamente lontano dagli standard mantenuti all’inizio della scorsa stagione. Colpa, indubbiamente, degli infortuni che gli hanno ritardato la preparazione e condizionato l’inizio stagione. Tuttavia, i numeri è sempre bene osservarli. Quando, un anno fa, il calendario segnava la 12esimo giornata il Cobra aveva avvelenato già 4 squadre diverse in A, togliendosi la soddisfazione di realizzare anche una tripletta stratosferica, nel poker rifilato al Palermo. Sei marcature contro le due attuali. La strada, però, è ancora lunga e seppur in salita, fattibile. Per spianarla c’è bisogno di punti e di gol. Quelli che Pioli necessita dai suoi attaccanti.