Lazio-Mihailovic: destini che si incrociano

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logo-lazioVia Delio ecco Sinisa. Cambia l’allenatore, ma l’impronta biancoceleste sulla panchina blucerchiata è più visibile che mai. “Io sono laziale”, lo aveva urlato forte e chiaro il serbo, nemmeno due settimane fa. Nella lista dei papabili pronti a ereditare la panchina di Petkovic c’era anche lui. Una fede, quella per i colori del cielo, che Sinisa non ha mai celato. Non lo ha fatto quando sedeva sulla panchina del Bologna, né quando ha guidato Catania e Fiorentina. Non lo farà nemmeno domenica, quando la squadra del suo cuore se la troverà di fronte, e dovrà cercare a tutti i costi di batterla. La Samp lo ha aspettato, corteggiato, e dopo tanta attesa ha ottenuto il sì del tecnico serbo, che oggi alle ore 14 si presenterà presso il centro sportivo “Gloriano Mugnaini” di Bogliasco per la consueta conferenza stampa di presentazione. Il debutto contro la Lazio, Delio come Sinisa, il passato che ritorna.

CORSI E RICORSI STORICI – É il 22 dicembre del 2012, allo stadio Marassi di Genova va in scena Sampdoria-Lazio, diciottesima giornata di Serie A. Sulla panchina dei blucerchiati siede Delio Rossi, appena subentrato a Ciro Ferrara. Per l’allenatore romagnolo è un tuffo nel passato, un ritorno a quello che fu il momento più florido della sua carriera. I derby vinti, le folli corse sotto la Nord, la Champions League, la vittoria della Coppa Italia. Impossibile dimenticare 174 partite alla guida della Lazio, utopico cancellare l’amore, i sorrisi, i ringraziamenti dei tifosi capitolini. Quella partita terminerà 1 a 0, sarà Hernanes l’autore della rete che manderà al tappeto la Samp. “Contro la Lazio da avversario, mai da nemico“, dichiarò il riminese subito dopo la sconfitta rimediata all’Olimpico nella gara di ritorno. Gratitudine, eleganza e stile. In due sole parole, Delio Rossi.

SINISA COME DELIO – Gli antichi greci la chiamavano Tuke, un’entità al di sopra degli uomini non ben definita, quel quid non umano che agisce nella storia. Difficile pensare che l’esordio di Sinisa contro la Lazio sia casuale, più affascinante, invece, credere che la storia si diverta a creare trame intriganti. Era successo a Delio, è accaduto nuovamente con l’ex tecnico della Serbia. Il debutto è con la squadra che l’ha reso grande. Uno Scudetto, una Coppa delle Coppe, una Supercoppa Uefa, due Supercoppe italiane e due Coppe Italia. Nella storia della Lazio, Mijhalovic ha un posto in prima fila. Ecco perché la gara di domenica per lui non potrà mai essere un esordio qualunque. È cambiata la società certo, sono passati i giocatori ovvio, ma l’essenza di quella maglia è rimasta intatta, e Sinisa lo sa bene. Il Fato ha preparato lo scenario, ora toccherà ai protagonisti dar vita alla battaglia.

[Andrea Centogambe – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]