ROMA – Un Milan ordinato, compatto e risoluto ha avuto la meglio su una Lazio stanca, impacciata e priva di sei titolari, con queste due righe potremmo chiudere il pezzo di oggi senza aggiungere nulla, ma il dovere mi impone di raccontare con solerzia l’evoluzione della partita. La Lazio come detto sembrava oggi l’esercito napoleonico al ritorno dalla campagna di Russia con continui infortuni e squalificati a falcidiare una rosa debilitata, favorendo un Milan che seppur sotto di venticinque punti non ha disdegnato all’Olimpico in fatto di buon calcio e volontà.
Nel primo tempo la Lazio fa la gara ma è troppo impacciata e senza punti di riferimento capaci di dare profondità alla manovra; il Milan dal canto suo con un Ibrahimovic a mezzo servizio si difende con ordine e le poche volte che si affaccia in area laziale risulta pericoloso, come al 23’ quando sugli sviluppi di un tiro dal limite dell’area Calhanoglu trova il piedino di Parolo che alza la traiettoria quel tanto che basta per ingannare Strakosha e portare in vantaggio i rossoneri. La Lazio prova una reazione soprattutto con Lazzari e Jony ma i cross sono prevedibili e mai pericolosi così al 34’ il Milan raddoppia: sugli sviluppi di un cross di Calhanoglu il pallone impatta sulla mano larga di Radu per Calvarese non ci sono dubbi e decreta il rigore, alla battuta va Ibra che tira malissimo ma la palla passa sotto l’ascella di Strakosha e lemme lemme si insacca. Il primo tempo termina sullo 0-2.
Nella ripresa la Lazio prova ad accorciare e per i primi minuti sembra essere tornata la squadra fluida di inizio stagione grazie anche agli ingressi di Adekanye e Lukaku. Al 53′ Luis Alberto, in contropiede e su questo bisognerebbe chiedersi come fa una squadra in vantaggio di due gol a farsi prendere allo scoperto, tarda troppo il passaggio per Lazzari lanciato a rete, l’esterno batte Donnarumma, ma in nettissimo fuorigioco. Dal minuto 53’ la Lazio sparisce dal campo, ammesso che sia mai entrata nel terreno da gioco, e offre al Milan la possibilità con Rebic, da solo davanti a Strakosha, di chiudere la partita al minuto 59 con il terzo gol. Dal sessantesimo la partita assume le sembianze di un match d’allenamento con la Lazio che rischia di far la figura dei tagliaboschi dilettanti e il Milan di far venire un’irritazione a “mister” Ibrahimovic in panchina. Il match termina 0-3 con un Milan che sale a 46 punti scavalcando momentaneamente il Napoli. La Lazio, invece, rimane ferma a 68 punti e vede l’arrivo dell’Inter sempre più vicino, conscia che la posizione Champions sia comunque e meritatamente in cassaforte (commento a cura di Matteo Buzzurro).
LAZIO (3-5-1-1): Strakosha 6; Patric 5, Acerbi 5.5, Radu 5 (10′ st Vavro 5); Lazzari 5.5, Parolo 5, Leiva 5.5 (dal 1′ st Adekanye 5.5), Milinkovic 5 (dal 22′ st D. Anderson 5.5), Jony 5.5 (dal 10′ st Lukaku 6); Luis Alberto 5.5; Correa 5 (dal 19′ st Cataldi 6). A disposizione: Proto, Guerrieri, Bastos, J. Silva, A. Anderson, Armini. Allenatore: Simone Inzaghi.
MILAN (4-2-3-1): G. Donnarumma 6; Conti 6 (dal 26′ st Calabria 6), Kjaer 6.5, Romagnoli 6.5, Theo Hernández 6.5; Kessié 6.5 (dal 40′ st Biglia s.v.), Bennacer 6.5; Saelemaekers 6.5, Bonaventura 6.5 (dal 26′ st Krunić 6), Çalhanoglu 7 (dal 37′ pt Paquetá 6); Ibrahimovic 7 (dal 1′ st Rebic 7). A disposizione: Begović, A. Donnarumma, Gabbia, Laxalt, D. Maldini, R. Leão. Allenatore: Stefano Pioli.
FANTAREPORT
Reti: al 23′ pt Çalhanoglu, al 34′ pt Ibrahimovic, al 14′ st Rebic
Ammonizioni: Lukaku J., Paquetà
Recupero: 2′ minuti nel primo tempo e nella ripresa
Assist: Bonaventura
Gol vittoria: Çalhanoglu
Gol da fuori: –
Gol dalla panchina: Rebic
Rigore causato: Radu
Rigore parato/sbagliato: –
I Migliori: Cataldi, Ibrahimovic
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