Lazio-Palermo 3-0: doppio Klose, gioco corale e convincente

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Quattro gol fatti, zero subiti. Sei punti e un gioco corale e convincente. Due partite sono nulla in un campionato, ma le indicazioni che lancia la Lazio di Petkovic sono già importanti. Il Palermo è annichilito, sconquassato dall’onda d’urto di una squadra che gioca a memoria e ha in Klose uno degli attaccanti più forti d’Europa. Il tedesco apre la partita e la chiude con due gol bellissimi, in mezzo una perla di Candreva che fa dimenticare all’Olimpico il diluvio universale che si abbatte sulla Capitale. Il Palermo conferma tutti i suoi limiti: debole in difesa e incocludente davanti. Per Sannino c’è da lavorare. La Lazio vince e convince, vive la sosta a punteggio pieno e vede la luce dopo un’estate di mugugni e paure.

PRIMO TEMPO – Tre centri su tre tentativi. La stagione ufficiale di Vladimir Petkovic non poteva cominciare meglio. Mura e Atalanta sono cadute sotto i colpi di Hernanes e compagni e, allora, andare alla sosta con un poker di vittorie è prospettive che alletta non poco. La Lazio si affida al “solito” 4-1-4-1 e la squadra è la stessa vista a Bergamo con Biava e Dias al centro della difesa e la batteria dei quattro, composta da Hernanes, Gonzalez, Mauri e Candreva dietro a Miro Klose. Il tedesco superati i problemi alla schiena è regolarmente in campo. In panchina vanno sia Ciani che Ederson. Il Palermo si presenta a Roma senza gli infortunati Zahavi, Mantovani e Brienza. Sannino, reduce dal pesante 3-0 subìto dal Napoli, propone un 4-4-1-1 con Cetto e Von Bergen a guidare la difesa, affiancati sugli esterni da Garcia e Pisano. Sugli out di centrocampo spazio al nuovo arrivato Giorgi. Ilicic è la spalla di Miccoli. I rosanero partono bene, si affacciano subito dalle parti di Marchetti che, però, non corre pericoli.  La Lazio ci mette qualche minuto a carburare ma, una volta preso in mano il pallino del gioco, è lei a dettare i ritmi della gara. Hernanes svaria su tutto il fronte offensivo, mentre Candreva è un motore inesauribile sulla destra dove ingaggia un duello continuo con Garcia. I biancocelesti faticano, però, a trovare il varco giusto perché la squadra di Sannino di spazi ne lascia pochi. Al 37’, allora, è necessario il colpo del campione per sbrogliare la matassa. Gonzalez addomestica un pallone sulla destra e centra per Klose che, letale, bucia Cetto e trafigge Ujkani. Il Palermo non si scuote, nonostante il continuo incitamento di Sannino. Miccoli e Ilicic faticano a trovare spazio tra le maglie della difesa laziale e i romani vanno a riposo in vantaggio.

SECONDO TEMPO – La ripresa ricomincia come era finito il primo tempo e cioè con la Lazio in avanti e subito vicina al gol con un colpo di testa di Biava che, però, Ujkani neutralizza. La squadra di Petkovic è arrembante, spinge il piede sull’acceleratore, indfferente del diluvio che si abbatte sulla Capitale. Una vera e propria tempesta sull’Olimpico e un vento fresco a spirare su Roma, un gol da antologia a scaldare i cuori dei tifosi: è quello di Antonio Candreva che, al minuto 56’, lascia partire un bolide dai 25 metri che si va a infilare sotto l’incrocio dei pali. È il coronamento a un predominio evidente e continuo della Lazio. La pioggia si attenua, non la pressione laziale che, quando riparte, lo fa con almeno cinque uomini e sempre ad alta velocità. Klose è pericolo costante per la difesa del Palermo e l’ammonizione per simulazione (a dir poco eccessiva) non macchia una prestazione sontuosa del tedesco.

La Lazio c’è e al 69’ è Hernanes, con una punzione dai venicinque metri a sfiorare l’incrocio dei pali. Il Palermo appare inerme, incapace di creare pericoli e allora Sannino cambia: fuori Miccoli, Giorgi e Kurtic, dentro Hernandez, Dybala e Rios. I cambi scuotono i rosanero e ci vuole un super Marchetti per negare il gol a Ilicic dopo un’azione rocambolesca. E’ un fuoco di paglia perché i biancocelesti tornano in cattedra  e Klose regala un’altra perla.Cross di Lulic, Miro addomestica il pallone con il petto, fa fuori Cetto e poi batte Ujkani. Olimpico in festa, in delirio per il suo campione che, poco prima, aveva mandato in porta Gonzalez con un colpo di tacco da applausi. La Lazio gioca sul velluto ed è ancora Hernanes a provarci su punizione. Onazi e Scaloni prendono il posto di Mauri ed Hernanes e partecipano alla festa laziale. Il Palermo è stremato e non ha le forze per imbastire una reazione. La Lazio vince e convince. Sei punti dopo due giornate, l’avrebbero detto in pochi un mese fa.

[Marco Valerio Bava – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]