Lazio, Petkovic: “Con la Juve dovremo essere perfetti e girare al 120% se vogliamo fare il colpaccio”

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Primo derby, è vittoria: un esordio da sogno per Vladimir Petkovic. Sbarcato a Roma attraverso le foche caudine dello scetticismo, il tecnico di Sarajevo, con il passare del tempo, ha saputo farsi apprezzare dal popolo biancoceleste. Una stima per l’allenatore, ma prima di tutto per la persona: decisa ma umile, esigente di rispetto ma sempre signorile. Ieri è arrivata la consacrazione: con il berretto come protezione dalla fitta pioggia che ha caratterizzato la stracittadina, Vlado ha guidato i suoi ragazzi alla terza vittoria consecutiva contro i rivali giallorossi.

Adesso è tempo di festeggiare“, ha esclamato sorridente nella conferenza post-partita. Ecco perché il risveglio di questa mattina deve essere stato dolcissimo per il mister biancoceleste. “Una vittoria importante, in una partita che si attendeva da cinque mesi. La squadra ha vinto meritatamente, ha dimostrato un buon livello di gioco su un campo difficile“: a ventiquattr’ore di distanza, Petkovic ha aperto con queste parole il suo intervento ai microfoni di Lazio Style Radio 100.7. Di seguito, il resoconto integrale de Lalaziosiamonoi.it.

L’emozione più importante della sua carriera?

A questi livelli sì. Ho gioito tanto anche con le promozioni e per le finali di coppa, ma ieri era un altro livello. Aver sofferto nel finale ha permesso quasi di liberarci, una gioia bellissima.

Ieri dopo la vittoria, ha pensato allo scetticismo che lo ha accompagnato al suo arrivo?

Ho letto spesso che la partita più importante nella mia carriera era stato il derby del Canton Ticino,, ma ci sono abituato: Convivo con queste cose da tempo, combatto con il lavoro e con i risultati per dimostrare il contrario.

Cosa le è rimasto impresso del giorno dopo?

Sono in Svizzera in questo momento, mi sto godendo anche questa distanza da quello che succede a Roma. Ma anche qua tanta gente è passata, anche sull’aereo mi hanno parlato. La gente ha visto un bel derby, non nel senso classico, ma molto combattivo. abbiamo dato un bellospettacolo e una bella vittoria per il nostro pubblico, che merita tutto questo.

Perché avete giocato con i lanci lunghi? A qualcuno ieri non è andato giù? (in tono ironico ndr)

Siamo abituati a giocare così… (in tono ironico ndr). Non ci serve fare polemiche, dobbiamo rimanere grandi sia quando vinciamo che quando perdiamo. Noi dobbiamo essere sempre la Lazio, dobbiamo pensare a giocare. Siamo stati bravi ad avvicinarci nel modo giusto a questa partita, non era facile.

Se l’era immaginata così la partita?

Me l’ero immaginata così, speravo di vincere in modo più tranquillo, ma sembra sia destinato a soffrire fino al 95′. Complimenti a tutti i ragazzi, hanno dimostrato che anche soffrendo si può vincere.

Si aspettava un pubblico così?

Sì, sono uscito durante il riscaldamento proprio per vedere che cosa stava avvenendo. Come allenatore assisto a questo come una festa, ma dall’altra parte devo rimanere concentrato.

Il gol di Candreva ha dato un impeto maggiore alla squadra?

Era importante tornare dopo lo shock del gol subito. Ci abbiamo messo un po’ per recuperare, ma il gol di Candreva ha liberato la mente dei giocatori, abbiamo dominato e schiacciato gli avversari.

Petkovic è stato intervistato in interconnesione anche da Sky.

Come ha fatto a impartire una lezione tattica a Zeman, che lei ha definito una “leggenda”?

Io ho avuto solo un giorno di tempo per preparare la squadra. Abbiamo cercato di rimanere noi stessi, approfittando anche delle debolezze della squadra avversaria. Durante la partita sono successe tante cose a cui ho dovuto reagire.

Come è stata la sua mattinata?

In questo momento sono in Svizzera. Mi sono allontanato un po’ per tornare con i piedi per terra e ricominciare domani con la giusta concentrazione.

Cosa le è rimasto impresso della partita?

Tutto quello che è successo, dal gol subito ai tre gol realizzati. Poi la gioia liberatoria al fischio finale. Veramente un bell’ambiente, una bella partita. Tutti coloro che hanno visto la partita hanno assaporato un derby ricco di emozioni.

A fine partita ha saltato i cartelloni!

Ho avuto paura degli infortuni, perché non ero riscaldato (ride ndr). Mi faceva piacere stare con i miei ragazzi e festeggiare con la nostra gente, che ci ha dato qualcosa in più.

L’effetto derby può ridurre la differenza in Juventus-Lazio?

La Juventus è favorita assoluta per il campionato. E’ di nuovo in piena forma, molto forte soprattutto in casa. Noi dovremo affrontarli a testa alta e cercare di vincerla. Abbiamo qualche possiblità, dovremo essere perfetti e girare al 120% se vogliamo fare il colpaccio.

Terminata l’interconnessione con Sky, Petkovic è tornato in collegamento con Lazio Style Radio.

Il derby era l’occasione giusta per ribadire la forza della squadra?

Né io né la squadra siamo ancora arrivati al punto di essere contenti al 100%. In questo periodo i giocatori mi hanno dato una grande mano nel costruire qualcosa insieme. E’ solo l’inizio di un processo che speriamo ci porti molto lontano.

Perché non ha inserito un attaccante in più per chiudere prima la partita?

Con Brocchi volevo portare aggressività, non far ragionare l’avversario. Poi volevo mettere dentro Kozak, ma Candreva ha avuto i campi e l’ho dovuto sostituire.

L’ultima occasione della Roma? Cosa ha pensato?

Non ci devono essere errori di passaggio agli ultimi minuti, abbiamo sbagliato il lancio ed è arrivato un contropiede che non doveva esserci. La nostra fascia destra era aperta, non siamo riusciti a recuperare la posizione e poteva succedere di tutto. Quando il pallone è andato fuori, sono stato molto contento.

I tifosi le stanno dimostrando un grande affetto.

Grazie a tutti coloro che ci mandano messaggi positivi, ci servono in questi momenti positivi, come nei momenti difficili della stagione.

Quando vinci il derby, a Roma stai tranquillo fino al prossimo.

A livello locale siamo a posto, ma vogliamo andare oltre (ride ndr).

Cosa manca per il salto di qualità (domanda posta da un tifoso tramite sms ndr)?

E’ un processo che dura, abbiamo fatto bene finora. Dobbiamo mantenere questo passo almeno fino al termine di dicembre, poi si vedrà se dovesse servire qualcosa. Questo gruppo è compatto, ha ricevuto un’impronta, siamo pronti a soffrire, attaccando e difendendo alti possiamo mettere in difficoltà qualsiasi squadra.

Zarate ha esultato come se avesse segnato lui uno dei tre gol.

Tutti sono importanti per il gruppo. Finora hanno giocato 26 giocatori, non sono pochi. Tutti devono essere pronti ad aiutare, perché è la squadra a vincere, non l’individuo.

I tifosi fanno domande relative al mercato di gennaio.

Finché ci sono questi giocatori si deve sempre credere in loro. Ogni giocatore puà avere difficoltà durante la stagione, ma l’importante è il gruppo, che aiuta i giocatori a crescere e a tornare in forma. Stiamo bene così e andiamo avanti così.

I tifosi ci scrivono di quanto stanno godendo.

Anche noi, sicuramente anche io, ma domani pensiamo al futuro.

Con la Juventus una gara insidiosa.

Sarà anche una gara aperta, loro sono favoriti ma vogliamo fare il colpaccio.

Dopo la partita con la Juventus, alcune partite di campionato e poi il derby di ritorno… (in tono ironico ndr).

Certo, dal prossimo lunedì ricominciamo a pensare al prossimo derby! Magari saltiamo Catania… (ride ndr)

Che partita vorrebbe rigiocare?

Sicuramente quella contro il Genoa, ma anche contro il Torino. Due gare in casa in cui meritavamo di più.

[Stefano Fiori – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]