Lazio, Pioli: “Dovremmo giocare attenti e determinati”

ROMA – Rifinitura e conferenza della vigilia, Stefano Pioli ultima allo stadio Olimpico la preparazione della finale di Coppa Italia. Il tecnico vuole battere la Juve nella sfida più importante, quella che assegna un trofeo. Queste le dichiarazioni raccolte in sala stampa.

La Lazio ha perso due volte con la Juve. Vedremo una squadra più attenta?

Non dobbiamo tanto prendere in esame quelle partite, questa è una finale secca. Dovremo giocare da Lazio, essere attenti, determinati. Significa aver imparato le lezioni precedenti, che non si possono commettere certi errori ma avere un grande spirito. Vogliamo vincere la finale.

Dieci mesi fa pensava a una situazione del genere?

Io ci speravo, ci ho sperato da subito. Da quando ho conosciuto i miei giocatori. Abbiamo dovuto aspettare il rientro di 6-7 mondiali, ma il potenziale era evidente. Abbiamo lavorato con questo obiettivo. Il fatto di essere qui, nella finale di Coppa Italia e a giocarci l’ingresso in Champions è gratificante. Vogliamo giocarci tutto al massimo.

Biglia a parte?

É una bella novità, se ha ripreso in parte sta meglio. Non so se ce la farà domani, abbiamo convocato tutti. Domani mattina abbiamo un’ultima rifinitura.

Berisha è titolare?

Sì, è il portiere della Coppa così come Marchetti quello di campionato. Abbiamo due ottimi portieri.

Gentiletti è in grado di rigiocare?

E’ disponibile, ha recuperato bene. A oggi le condizioni erano buone, ma aspettiamo domani. La squadra l’ho già decisa, ma la comunicherò domani alla squadra.

Come si batte la Juve?

Dovremo giocare al top, al massimo delle nostre possibilità. Cercando di giocare il meglio possibile dal punto di vista tecnico e tattico. Serve un livello alto, siamo in grado di farlo. Abbiamo valori tecnici, fisici e di spirito importanti. Sappiamo che dobbiamo fare uno sforzo straordinario, al di sopra della media. Ci siamo preparati per farlo.

É la partita più importante della sua carriera da allenatore?

Sicuramente. E’ la prima finale che raggiungo, me la sto godendo. Non ci crederete, ma mi godo anche questa conferenza. La vivo con soddisfazione e ho l’orgoglio di allenare dei ragazzi speciali e un gruppo vero. Vogliamo goderci ogni istante e vincere la Coppa. 

Un aggettivo per la Lazio?

Credo che sia stata una Lazio al di sopra delle aspettative, che ha provato in ogni partita a mettere in campo il proprio potenziale. Ma i giudizi sono ancora parziali, mancano ancora tre partite determinanti per il nostro futuro.

C’è la sensazione di vedere questa finale come qualcosa di storico?

Vincere la Coppa Italia è sempre qualcosa di storico. Mi piace ricordare da dove siamo partiti, dal primo turno col Bassano, abbiamo fatto un percorso importantissimo. Sarebbe un grande risultato anche per gli avversari battuti in trasferta durante il cammino. Un nuovo giorno è una nuova opportunità. Una nuova partita è una nuova opportunità, questa è una grandissima opportunità.

La scelta di giocare a 5 nella fase finale con la Samp la possiamo intendere come un segnale alla squadra?

Noi non vogliamo difendere alti, vogliamo fare una fase difensiva non passiva. Il problema non è l’altezza della linea. Sappiamo che non dobbiamo dare il tempo della giocata ad avversari di qualità, soprattutto vicino alla nostra area. Non è un numero o una posizione in campo che determina l’atteggiamento in campo. Non credo che la rivedremo domani sera.

Allegri ha detto che Lotito ha parlato con lui. Poi ha scelto Pioli…

Il lavoro di Allegri è sotto gli occhi di tutti, in profondità. Anche Conte aveva fatto un grande lavoro. Allegri ha avuto la forza di portare avanti le sue idee con intelligenza e con i tempi giusti. E’ riuscito a ottenere anche risultati importanti in Europa, è stato strano negli ultimi anni non vedere la Juve tra le prime 8 di Champions. Gli faccio i complimenti.

Da ex juventino che gusto le darebbe vincere domani? C’è più pressione giocando in casa?

Sarebbe tantissima roba per noi della Lazio, non perché ho giocato con la Juve. Dobbiamo essere ambiziosi, giocare in casa è un vantaggio, non ci sono pressioni. Abbiamo un popolo intero alle nostre spalle.

Felipe Anderson non è stato convocato nella lista per la Coppa America?

Non faccio il selezionatore, sono contento della sua crescita, sta facendo dei passi importanti, ma non ha ancora concluso la maturazione. Poi ho giocato con Dunga, sono stato suo compagno. Farà le scelte migliori.

[Carlo Roscito – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]

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